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ז’ כסלו תשע”ו
Momenti di Halakhà
L’enorme merito nel sostenere gli studiosi della Torà 17
bisognosi
In modo particolare, bisogna adoperarsi per donare della Tzedakà יום חמישי
a coloro che studiano la Torà e che si trovano in una condizione di
necessità.
Costituisce un obbligo (e un merito) speciale quello di occuparsi
del sostegno di un discepolo della Torà (Talmid Chachàm)
che consacra tutto il suo tempo allo studio. L’azione è ancora
più meritevole se si associa un discepolo della Torà ad un affare
offrendogli una parte dei guadagni per il suo sostentamento. Colui
che agisce così, dicono i nostri Saggi, meriterà un posto nella
Yeshivà Celeste.
Il Talmud dice anche: Tutti i profeti hanno predetto la felicità solo
per colui che è in trattative di affari a favore di un sapiente della
Torà o che dà in sposa sua figlia ad una persona dotta in Torà.
Evitare di dover ricorrere alla carità
Si cerchi sempre di evitare di fare ricorso alla tzedakà, affrontando
ogni tipo di difficoltà se necessario. Perfino chi è stato un saggio
onorato e stimato ed è poi diventato povero, deve mettersi a
esercitare se può un qualsiasi lavoro, anche umile, pur di non dover
giungere ad aver bisogno dell’aiuto degli altri.
Colui che non ha a sufficienza, deve sforzarsi di vivere in modo
ristretto per non dover ricorrere alla Tzedakà; deve intraprendere
qualsiasi lavoro possibile, anche se quest’ultimo non fa onore al
suo rango.
Solo chi ha veramente bisogno può usufruire della tzedakà
Chiunque non abbia veramente bisogno della tzedakà ma,
ingannando il prossimo, approfitta e l’accetta, prima di morire gli
accadrà sicuramente di aver davvero necessità del sostentamento
altrui. Invece, colui che ha assolutamente bisogno della tzedakà
(come il vecchio, il malato, l’invalido…) e non chiede aiuto per
orgoglio, agisce criminalmente verso se stesso perché mette così
la sua vita in pericolo. Però se una persona bisognosa rifiuta
la tzedakà, bisogna agire delicatamente nei suoi confronti, e
presentarle l’aiuto sotto forma di un regalo o di un prestito.
Tuttavia, la persona bisognosa che chiede raramente per non
disturbare il suo prossimo, sarà ricompensata ottenendo
finalmente i mezzi per poter venire anche in aiuto agli altri. Al suo
riguardo, è scritto: “Benedetto sia l’uomo che ha fiducia in D-o”
(Geremia 17, 7).