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כה’ אייר תשע”ה
Perciò il Santo, Benedetto Egli sia, ha collocato l’uomo in un luogo
ricco di ostacoli suscettibili di allontanarlo da Lui: questi ostacoli
Momenti di Halakhàsono le tentazioni materiali; e se da esse si lascerà tentare, si allontan-
erà dal vero bene. E infatti l’uomo si trova veramente nel bel mezzo
di un feroce conflitto. Poiché tutte le circostanze della sua esistenza,
nel bene e nel male, sono delle prove per l’uomo: la povertà da una
parte e la ricchezza dall’altra, come disse [il re] Salomone: “Affinché
io non mi sazi, per poi rinnegare [il S.] e dire ‘chi è D-o?’. E affinché io
non diventi povero, riducendomi a rubare ecc.” Da una parte la tran-
quillità e dall’altra i guai, al punto che la persona si trova in guerra
su due fronti. E se si batterà e prevarrà su ambo i fronti, diventerà
l’uomo ideale che merita di unirsi al suo Creatore. E uscirà da questo
corridoio per entrare nella sala da pranzo e venire illuminato dalla
luce della vita. E nella misura in cui egli avrà dominato il suo istinto
e le sue tentazioni e secondo quanto si sarà allontanato dagli ostacoli
che lo distolgono dal bene e si sarà sforzato di unirsi a esso, in quella
stessa misura meriterà di ottenerlo e di gioirne. E se approfondirai
ulteriormente questo argomento, vedrai che il mondo è stato creato
per essere utilizzato dall’uomo, che però si trova di fronte a una scelta
capitale: perché se si lascia attrarre dal mondo e si allontana dal suo
Creatore, egli provoca in questo modo la propria rovina e quella del 53
mondo. Ma se invece egli domina sé stesso e si unisce al suo Creatore,
utilizzando questo mondo unicamente come supporto per il suo ser-
vizio di D-o, in questo caso si innalza e il mondo intero si innalza con
lui. Perché infatti è una grande elevazione per tutte le creature servire
l’uomo ideale, santificato dalla santità di D-o benedetto. E ciò ricorda יום חמישי
quanto detto dai nostri Maestri di benedetta memoria, riguardo alla
luce che il Santo, benedetto Egli sia, ha celato per i giusti (Tal. Cha-
ghiga 12a): “E quando vide la luce nascosta dal Santo, benedetto Egli
sia, per i giusti, ne fu felice, come è detto (Prov.13, 9): ‘Si rallegrò per la
luce dei giusti’.” E riguardo alle “pietre del luogo” che Giacobbe prese
e mise sotto la sua testa (Gen.28,11), i Maestri dissero: (Tal. Chulin
91b): “Disse Rabbi Yitzchak: ciò insegna che tutte [le pietre] si rag-
grupparono e ognuna diceva: ‘Che il giusto posi la sua testa su di me’.”
E su questo principio i Maestri attirarono la nostra attenzione nel Mi-
drash Kohelet, ove dissero: Quando il Santo, Benedetto Egli sia, creò
Adamo lo prese e lo condusse davanti a tutti gli alberi del Gan Eden e
gli disse: ‘Guarda quanto le Mie opere sono piacevoli e preziose, e tutto
ciò che ho creato, l’ho fatto per te; fai quindi attenzione a non danneg-
giare e a non distruggere il Mio mondo’.”
continua il 28 di yiar...
(Introduzione di Mesilat Yesharim tradotto da Ralph Anzarouth)