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Domenica17 maggio 2015

            Momenti di Musàr

         Introduzione al libro Sentiero dei Giusti di rav Chaim
         Luzzato zz”l - Insegnamento che ogni ebreo deve tenere
         sempre a mente tutti i giorni della sua vita
         ...continua dal 25 yiar
         La regola generale: l’uomo non fu creato per la sua condizione in
         questo mondo, bensì per quella [che lo aspetta] nel mondo futuro.
         Difatti, la sua condizione in questo mondo è uno strumento per
         accedere alla sua condizione nel mondo futuro, che è il suo punto
         d’arrivo. Perciò una stessa idea accomuna molti dei testi dei nostri
         Maestri di benedetta memoria: essi comparano questo mondo a un
         tempo e a un luogo di preparazione e il mondo futuro a un luogo in cui
         si colgono i frutti [di ciò che si è] preparato in precedenza. E questo è
         ciò che dissero nelle Massime dei Padri: “Questo mondo assomiglia a
         un corridoio che conduce al mondo futuro”. Ed è anche ciò che dissero
         nel Talmud Eruvin: “Fare oggi [le Mitzvot], e riceverne domani la
         ricompensa”; Talmud Avodà Zarà: “Chi si è dato da fare alla vigilia
         di Shabbat mangerà durante Shabbat”; e Midrash Kohelet : “Questo
 58 mondo assomiglia alla terraferma e il mondo futuro al mare”. E molti
         altri passaggi simili a questi. E noterai che in verità nessuna persona
         ragionevole potrebbe credere che lo scopo della creazione dell’uomo
         sia la sua condizione in questo mondo. Infatti, cos’è la vita dell’uomo
         in questo mondo? E chi è veramente felice e sereno in questo mondo?
         (Sal. 90, 10) “La nostra vita dura settant’anni, e se si è forti ottant’anni,
         e la maggior parte sono fatica e delusioni”. Quanti tipi di sofferenze,
         malattie, dolori e avversità, e dopo tutto ciò la morte. E non si trova
         nemmeno una persona su mille cui questo mondo riservi piaceri e una
         vera serenità; e anch’egli, se pure campasse cent’anni, diventerebbe
         inutile e senza importanza. E inoltre, se la finalità della creazione
         dell’uomo fosse questo mondo, non ci sarebbe bisogno di soffiare
         in lui un’anima così preziosa e sublime, più elevata degli angeli
         stessi: a maggior ragione [se si considera che] essa non trova alcuna
         soddisfazione in tutti i piaceri di questo mondo. Ed è ciò che ci hanno
         insegnato i Maestri di benedetta memoria nel Midrash Kohelet (6,
         6), riguardo al versetto (Ecclesiaste 6, 7): “’E anche lo spirito non sarà
         appagato’: è come il caso di un popolano che ha sposato la figlia del
         re. Se anche egli le donasse tutti i beni del mondo, essi non avrebbero
         alcun valore per lei. Così è l’anima: se pure tu le offrissi tutte le delizie
         del mondo, per lei non varrebbero niente. Perché? Perché essa
         proviene dai mondi superiori.” Continua a fianco
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