Page 60 - momentiIyar75
P. 60
Domenica17 maggio 2015
Momenti di Musàr
Introduzione al libro Sentiero dei Giusti di rav Chaim
Luzzato zz”l - Insegnamento che ogni ebreo deve tenere
sempre a mente tutti i giorni della sua vita
...continua dal 25 yiar
La regola generale: l’uomo non fu creato per la sua condizione in
questo mondo, bensì per quella [che lo aspetta] nel mondo futuro.
Difatti, la sua condizione in questo mondo è uno strumento per
accedere alla sua condizione nel mondo futuro, che è il suo punto
d’arrivo. Perciò una stessa idea accomuna molti dei testi dei nostri
Maestri di benedetta memoria: essi comparano questo mondo a un
tempo e a un luogo di preparazione e il mondo futuro a un luogo in cui
si colgono i frutti [di ciò che si è] preparato in precedenza. E questo è
ciò che dissero nelle Massime dei Padri: “Questo mondo assomiglia a
un corridoio che conduce al mondo futuro”. Ed è anche ciò che dissero
nel Talmud Eruvin: “Fare oggi [le Mitzvot], e riceverne domani la
ricompensa”; Talmud Avodà Zarà: “Chi si è dato da fare alla vigilia
di Shabbat mangerà durante Shabbat”; e Midrash Kohelet : “Questo
58 mondo assomiglia alla terraferma e il mondo futuro al mare”. E molti
altri passaggi simili a questi. E noterai che in verità nessuna persona
ragionevole potrebbe credere che lo scopo della creazione dell’uomo
sia la sua condizione in questo mondo. Infatti, cos’è la vita dell’uomo
in questo mondo? E chi è veramente felice e sereno in questo mondo?
(Sal. 90, 10) “La nostra vita dura settant’anni, e se si è forti ottant’anni,
e la maggior parte sono fatica e delusioni”. Quanti tipi di sofferenze,
malattie, dolori e avversità, e dopo tutto ciò la morte. E non si trova
nemmeno una persona su mille cui questo mondo riservi piaceri e una
vera serenità; e anch’egli, se pure campasse cent’anni, diventerebbe
inutile e senza importanza. E inoltre, se la finalità della creazione
dell’uomo fosse questo mondo, non ci sarebbe bisogno di soffiare
in lui un’anima così preziosa e sublime, più elevata degli angeli
stessi: a maggior ragione [se si considera che] essa non trova alcuna
soddisfazione in tutti i piaceri di questo mondo. Ed è ciò che ci hanno
insegnato i Maestri di benedetta memoria nel Midrash Kohelet (6,
6), riguardo al versetto (Ecclesiaste 6, 7): “’E anche lo spirito non sarà
appagato’: è come il caso di un popolano che ha sposato la figlia del
re. Se anche egli le donasse tutti i beni del mondo, essi non avrebbero
alcun valore per lei. Così è l’anima: se pure tu le offrissi tutte le delizie
del mondo, per lei non varrebbero niente. Perché? Perché essa
proviene dai mondi superiori.” Continua a fianco