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Sabato9 maggio 2015
Momenti di Musàr
Parashat Emor
“Parla ai figli d’Israele e comunica loro i tempi stabiliti da
Hashem, così che voi proclamerete le Festività come sacre cele-
brazioni. Queste sono le Mie ricorrenze: sei giorni potete com-
piere il lavoro, ma il settimo giorno é uno Shabbat di astensione
dal lavoro…” (Vaiqrá 23, 2-3).
Nonostante la parashá inizi parlando delle Festivitá ebraiche,
subito dopo peró fa stranamente menzione dello Shabbat. Per
quale ragione?
Il Gaon di Vilna zz”l spiega che anche i versi in questione, che
sembrano apparentemente riferirsi allo Shabbat, riguardano
invece le Festivitá di Hashem.
Infatti, secondo la Torah ci sono sei giorni durante l’anno in
cui é permesso, nonostante sia Yom Tov, compiere tutti quei
42 lavori necessari per il c.d. “ochel nefesh ~ preparazione dei
cibi” (come cucinare da un fuoco acceso da prima di Moed o
trasportare): i due giorni di Pesach (il primo e il settimo), il
giorno di Shavuot, il giorno di Rosh HaShaná ed i due giorni di
Succot (il primo e l’ottavo).
Per questa ragione é scritto “sei giorni potete compiere il lavo-
ro” - ovverosia, potrete svolgere tutti quei lavori necessari alla
preparazione del cibo, mentre “il settimo giorno é uno Shabbat
di astensione dal lavoro” - e cioé nel settimo giorno, lo Yom
Kippur, é proibito compiere anche i lavori suddetti in quanto si
tratta di un giorno “di astensione dal lavoro”...