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Ve n e rd ì17 aprile 2015

            Momenti di Musàr

        Il ragazzo con il siddùr
        Un giorno mi trovavo nel capannone dei bambini, sdraiato sulla
        mia asse, ad Auschwitz. Vidi il sottoufficiale con uno spesso
        tubo di gomma in mano, pronto per picchiare qualcuno. Saltai
        su per vedere chi sarebbe stata la vittima. Usavano picchiare
        per qualsiasi motivo, e il numero di frustate dipendeva dalla
        gravità dell’infrazione. Proprio quel giorno era entrato in uso
        il tubo di gomma. Solitamente veniva utilizzato un bastone,
        ma questo si spezzava spesso durante le bastonate, quindi
        iniziarono a utilizzare il tubo di gomma.
        Volevo vedere come funzionava; forse un giorno anch’io avrei
        dovuto farne conoscenza diretta. Il sottoufficiale raggiunse
        una delle travi, dove un bambino lo aspettava, consapevole
        di cosa sarebbe accaduto. Il sottoufficiale gli ordinò di
        scendere; il bambino eseguì gli ordini e, ricurvo, si sottopose
        alle frustate. Noi bambini restammo in gruppo a guardare,
 58 contando le frustate una ad una. Il bambino non pianse ne
        strillò, non si lamentò neppure! Eravamo molto stupiti. Non
        sapevamo come fosse possibile… vennero superate venticinque
        frustate (quelle che generalmente venivano impartite), trenta
        frustate…. Arrivato alle quaranta frustate il sottoufficiale lo
        girò e iniziò a frustarlo sulle gambe e sul viso. Il bambino non
        reagì, non pianse, nulla. Il soldato si arrabbiò molto e, dopo
        cinquanta frustate se ne andò.
        Ricordo un segno rosso molto grosso sulla fronte del bambino,
        a causa di uno dei colpi. Gli chiedemmo per cosa era stato
        punito. Egli rispose:”Ne valeva la pena, ho distribuito ad alcuni
        amici dei siddurìm”. Poi tacque e non aggiunse altro. Tornò
        sulla sua trave e si sedette”.
        Beati noi oh popolo d’Israele che apparteniamo a questa
        nazione! Che Hashem ci dia l’attaccamento alle Sue Sante
        Mizwot cosi come quei santi che si sacrificarono per il nome di
        D. e la Sua Tora’! Amen!

            (Dalla testimonianza di Zalman Kleinman nel processo contro Adolf Eichmann)

           Tratto dal libro “La lettera”
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