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14 aprile 2015

                Momenti di Musàr

MartedìLa shoà - La risposta del rebbe di Lubavitch
       Esiste anche la possibilità che la distruzione fisica sia un beneficio
       spirituale, perché la sfera materiale, quella del corpo, e quella
       spirituale, dell’anima, non sono per forza in correlazione. L’anima
       e il corpo sono completamente contrapposti l’uno all’altro, quindi
       una malattia o una qualsiasi ferita del corpo non danneggia
       affatto l’anima, anche se a causa di questo il corpo non riesce a
       concretizzare le esigenze dell’anima stessa. E per di più, avviene
       spesso che le pene del corpo sono di pieno beneficio all’anima.
       Proviamo a immaginare uno stupido becero che non conosce la
       medicina e la civiltà moderna, che capita in un ospedale ed entra
       in una delle sale operatorie. Questi assiste ad una scena scioccante:
       un poveraccio legato al letto, circondato da dieci persone con dei
       coltelli in mano che cercano di amputargli uno dei suoi arti. Non
       avendo benché minima cognizione in medicina, questi griderà
       “Criminali! Lasciatelo!” Vorrà a tutti i costi liberarlo dalle mani
       di quegli “assassini”! Perché si comporta così? Perché non capisce
52 che quei dieci “delinquenti” stanno solamente lì per aiutare il
       malato? La risposta è semplice: perché non conosce il problema
       del malato, il suo trascorso che l’ha portato alla cancrena dell’arto,
       le buone intenzioni e la competenza di quei dottori che fanno di
       tutto per far sopravvivere il paziente nel migliore dei modi!
       Hashem Itbarach conosce il passato, il presente ed il futuro del
       Popolo Ebraico, e desidera solamente il bene di Am Israel; è logico
       che tutto ciò che fa è esclusivamente per il nostro vantaggio,
       se no per quale motivo ci avrebbe creato? Se non iniziamo a
       credere intensamente che non esiste solo un modo materiale,
       il corpo, ma una parte molto più reale, effettiva ed eterna nella
       nostra esistenza, l’anima, saremmo continuamente pieni di
       recriminazioni sull’operazione chirurgica dei sei milioni! E se non
       confideremo chas veshalom nell’esistenza di una realtà spirituale
       all’infuori di quella materiale, cosa avremmo da reclamare sulla
       mancanza di giustizia, rettitudine e etica che rappresentano solo
       valori spirituali?
       Che Hashem ci dia la piena fede in Lui, nella Sua infinita bontà e
       giustizia, per capire finalmente che non esiste accadimento che
       non dipende dalla Sua volontà di far del bene al nostro popolo!
       Amen!
       Continua domani
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