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13 aprile 2015

                Momenti di Musàr

Lunedì  La Shoà - Cosi come il padre punisce il figlio, il S. Tuo D.o
        ti punisce! (Devarim 8;5)
        Ci è proibito perdere la fede nella giustizia e l’integrità di Hashem
        verso il Suo popolo Am Israel, in qualsiasi situazione, anche se a volte
        sembra che agisca con crudeltà!
        Dopo l’accaduto di uno dei più tremendi attentati a Gerusalemme,
        nel quale furono massacrati decine di ebrei, una persona mi si rivolse
        chiedendomi: “è scritto nel verso -e metterai sul tuo cuore che così
        come il padre punisce il figlio, il S. tuo D.o ti punisce-. Quindi ci è
        stato comandato di credere che le sofferenze provocatoci dal S. sono
        affini a quelle che il padre reca al figlio per metterlo sulla retta via;
        allora è molto strano: un padre picchia il figlio sulle mani, sul sedere
        ecc., ma abbiamo mai visto un papà che squarcia il figlio (com’è
        accaduto nell’attentato)?”
        Allora gli risposi: “La nostra visione del mondo è leggera e limitata
        rispetto a quella del Santo Benedetto. Hashem ricerca il bene perenne
        dell’uomo, principalmente prendendo in considerazione la sua anima
50 che è eterna. La ricompensa e i godimenti dell’anima, riservati a chi
        osserva le mizwot, non sono affatto equiparabili ai piacimenti che
        conosciamo in questo mondo materiale. Lo stesso vale per le punizioni
        che spettano a chi viola le Sue Sante Mizwot. Le sofferenze nel mondo
        delle anime nel Gheinnom non sono minimamente paragonabili sia
        per intensità che per perpetuità a quelle che si ricevono in questo
        mondo. E per di più, queste sono solamente per il fine di beneficare
        l’uomo e ripulirlo dalle impurità dei suoi avonot, godendo poi
        appieno dei piacimenti che gli spettano per l’osservanza della Torà
        e dei precetti. Quindi quando Hashem punisce qui la persona,
        deriva esclusivamente dalla Sua visione profonda, misericordiosa
        e autentica di beneficarla nel lungo termine, soppesando la pena
        in questo mondo con quella del mondo dopo la morte. È chiaro
        che Hashem non cambierà questo conveniente piano a causa delle
        superficiali recriminazioni dell’uomo che non capisce la profondità
        della Saggezza Divina, proprio come un padre non si lascia persuadere
        dalle lamentele del figlio piagnucoloso che recrimina le sue caramelle.
        Il papà premuroso infatti, sa che se cederà alle richieste del suo amato
        figlio, poi questi non riuscirà a dormire la notte per i dolori ai denti.
        E anche se questi apparentemente risulterà crudele, è obbligato a far
        piangere l’adorato figlio prevalendo sui suoi sentimenti”.
        Continua a pagina 63
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