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Mercoledì18 marzo 2015

            Momenti di Musàr

          Oltre il mondo terreno
          Lo Zòhar spiega che il primo livello di emunà è il riconoscimento di
          un mondo avvenire, molto oltre il limitato mondo materiale. Ogni
          persona sana a livello emotivo non è preparata a compiere nessuna
          azione che non sia costruttiva o che non abbia un determinato scopo.
          Per esempio, se si chiedesse a qualcuno di alzare e abbassare la mano
          per sessanta minuti senza nessuna ragione apparente, non vi è dubbio
          che egli rifiuterebbe. Persino se gli si offrisse una buona paga all’ora per
          esaudire la richiesta, probabilmente non acconsentirebbe lo stesso se
          non vede nessuno scopo per quello che gli si chiede di fare. Se l’essere
          umano compie soltanto azioni che hanno uno scopo, allora possiamo
          essere sicuri che a maggior ragione Hashèm non fa nulla che non abbia
          uno scopo buono e specifico.
          È forse possibile che Hashèm abbia creato un Universo così magnifico,
          dalla più piccola ameba unicellulare fino alle galassie più grandi, solo
          per divertimento? Assolutamente no! Ogni minerale, pianta, animale
          ed essere umano ha un compito importante da svolgere nello schema
          generale della creazione. Hashèm ha donato all’uomo dei componenti
          di una sofisticatezza straordinaria (il potenziale intellettivo, le abilità
 60 fisiche e il potere spirituale) con un fine ben preciso. Dobbiamo
          quindi chiederci: “È forse possibile che io sia in questo mondo per
          la gratificazione del mio corpo! Il corpo alla fin fine è destinato a
          decomporsi nella tomba! Perché mai Hashèm mi avrebbe creato
          con un apparato spirituale ed emotivo così sofisticato se fossi stato
          destinato solo a lavorare come un mulo per tutta la vita, per poi morire
          e diventare cibo per vermi? Il mio corpo, con tutto quello che vi ho
          investito, le terme, il parrucchiere, i massaggi, i trattamenti estetici,
          finirà come fertilizzante per fiori”. È una dura consapevolezza, ma
          vera. È veramente solo questo la vita? Assolutamente no. Hashèm
          non ci avrebbe donato un’anima, un “io” spirituale, senza uno scopo.
          Possiamo dunque dedurre che deve esserci una continuazione della
          vita spirituale che si protrae a lungo dopo il trapasso fisico. Fatichiamo
          sì in questo mondo, ma mieteremo le ricompense nel mondo avvenire.
          La ricompensa e la punizione si manifestano anche in questo mondo.
          Raggiungiamo un senso di contentezza, di successo e di pace interiore
          quando realizziamo la volontà di Hashèm. Al contrario, le trasgressioni
          della volontà di Hashèm conducono alle tribolazioni della vita, che non
          sono propriamente una punizione, bensì servono a stimolare un esame
          di coscienza e ad aiutarci a compiere le scelte giuste, per il bene finale
          ed eterno della nostra anima. Se non vi fosse un mondo ultraterreno,
          tutto questo grandioso sistema di ricompense e punizioni sarebbe
          superfluo.
           (tratto dal libro Gan Emunà di R. Arush)
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