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9 marzo 2015
Momenti di Musàr
Ottenere ciò che si vuole
Lunedì C’è un noto versetto che recita: “Tu apri la Tua mano e soddisfi
la volontà di ogni vivente” (Tehillìm 145,16). È difficile capire il
suo significato a una prima analisi, dal momento che spesso
le persone desiderano cose diverse. Ad esempio, due persone
potrebbero desiderare la stessa cosa: come può Dio soddisfare
entrambi? Ho sentito dire che il versetto si riferisce alla
ricompensa data per le mitzvòt. Hashèm dà a chiunque ciò
che vuole veramente. Il giusto vuole ricompensa per le proprie
mitzvòt nel mondoavenireelapunizioneperlesuecattiveazioni
in questo mondo, che sa essere senza significato e passeggero.
D’altro lato, il malvagio non desidera altro che cose materiali
e se gli venisse chiesto preferirebbe certamente la ricompensa
42 per le proprie azioni in questo mondo... gratificazione,
ricchezza, onori. Non è particolarmente interessato al mondo
a venire e se deve soffrire preferirebbe posticipare la sofferenza
nel mondo della cui esistenza non è neppure completamente
convinto. Un’altra spiegazione che ho sentito per “soddisfi la
volontà di ogni vivente” è la seguente: nessuno gode veramente
di qualcosa, a meno che prima non l’abbia davvero desiderata.
L’essenza del piacere e del godimento è la gratificazione del
desiderio. Se uno ottiene qualcosa senza dover lottare prima
per essa, il livello del proprio godimento probabilmente sarà
basso [il popolo di Israele disse nel deserto: “Ricordiamo il
pesce che mangiavamo in Egitto gratuitamente...” – tutti sanno
che quello che si ottiene gratuitamente non ha molto valore –
“...e ora siamo come disseccati; non c’è niente, solo alla manna
sono volti i nostri occhi” (Bamidbàr 11,5-6). La manna aveva
l’incredibile proprietà di avere il gusto di qualsiasi cosa uno
desiderasse.
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