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10 novembre 2014 ‫יז’ חשון תשע”ה‬

Lunedì Momenti di Halakhà ‫יום שני‬

REGOLE DELLA NIDDA QUINTO CAPITOLO (seconda parte)

Regole della tevilla (bagno rituale)
-Per essere permessa al marito basta fare una sola immersione nel
mikve, nonostante ciò vi è chi usa farne di più ma non è obbliga-
torio.
-Bisogna il più possibile nascondere ai parenti, amici o vicini la
tevilla, ovvero la donna deve essere molto attenta a non far capire
a gli altri che si sta preparando o che sta andando al mikve. E così
quando esce dal mikve deve stare attenta a non far capire da dove
è uscita.
-Nonostante ciò se ha bisogno dell’aiuto di una amica che la con-
trolli al momento della tevilla o che la accompagni se non può an-
dare da sola o se ha bisogno che questa gli spieghi le regole ecc. è
permesso rivelargli la cosa. E così pure se il mikve si trova in un
posto pericoloso e vi è bisogno di sorveglianza anche di uomini
(naturalmente che rimangono fuori dal mikve).
-È permesso rinviare la tevilla per nasconderla ai figli.
-Dopo la tevilla bisogna stare attenti a non incontrare per primo un
goi, un ebreo non religioso o animali impuri come cani o gatti, ma
una ebrea religiosa che tocchi per prima colei che ha fatto il mikve.
Questo è un altro motivo (oltre a quello di controllare se la donna
è entrata tutta dentro l’acqua) per il quale è bene che vi sia sempre
una donna addetta al mikve, o un’accompagnatrice.
L’uso sefardita è quello di permettere di fare la doccia o la vasca an-
che subito dopo il la tevilla, mentre l’uso askenazita lo vieta fino al
giorno dopo o almeno fino a che la donna non arriva a casa (questo
divieto non è così rigorosa e chi ha problemi può chiedere ha un
rabbino competente).

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