Page 36 - momenticheshvan75
P. 36
9 novembre 2014 ‫טז’ חשון תשע”ה‬

‫ראשון‬DomeniMcaMoommeenntitiddi iHMaluaskahrà ‫יום‬

REGOLE DELLA NIDDA QUINTO CAPITOLO
Regole della tevilla (bagno rituale)
1) Quando la donna fa la tvilla deve dire la seguente benedizione: “ Baruh
Atta Ado-nai Eloenu Meleh aolam ascer Kiddeschanu bemizvotav vzivvanu
al atvilla “.
2) Secondo l’uso sefardita la benedizione va fatta prima della Tevilla, quindi
la donna dovrà benedire essendo ancora in accappatoio e subito dopo dovrà
levarlo e immergersi nell’acqua senza parlare o fare altre cose fra la benedi-
zione e la tevillà. Mentre l’uso askenazita è quello di dire la benedizione dopo
aver fatto la prima abluzione, quando la donna si trova ancora dentro l’acqua.
In questo caso è bene dire la benedizione stringendo le braccia intorno al
corpo. (L’uso italiano non è così chiaro)
3) Come abbiamo visto nei cap. precedenti quando la donna si immerge den-
tro il mikve l’acqua deve arrivare in ogni punto del corpo quindi i nostri mae-
stri hanno dato delle indicazioni sulla posizione che bisogna avere durante le
abluzioni e hanno detto che la donna non deve essere eretta ma leggermente
piegata come chi lavora un impasto che si trova su un tavolo. La parte del
corpo che si trova sotto il seno deve essere vista come lo è quando la donna
allatta. Le braccia devono essere leggermente allontanate dal corpo fino a
che la parte che è sotto le ascelle viene vista come lo è quando una donna la-
vora a maglia. E così bisogna leggermente distaccare le gambe. A posteriori,
se non ha fatto una di queste cose, la tevilla è valida, ma se la donna è ancora
dentro al mikve è bene che si immerga un’altra volta.
4) Quando la donna fa il mikve non deve aprire la bocca per far entrare l’ac-
qua (nonostante ciò la bocca deve essere priva di hazzizot, cose che impedi-
scono il passaggio dell’acqua, come già abbiamo spiegato nei cap. preceden-
ti) ma deve stare attenta a non stringere le labbra troppo forte per permettere
il passaggio dell’acqua sulle labbra stesse. Così bisogna stare attenti a non
chiudere gli occhi troppo forte o a tenerli del tutto aperti ma chiusi legger-
mente per permettere all’acqua di toccare le palpebre. Anche le mani devono
essere aperte. Chi non avesse fatto una di queste cose deve chiedere a un rav
competente.
5) Al momento della tevilla non vi è bisogno di alzare i piedi dal pavimento
del mikve.
6) Siccome la tevilla è valida solo se tutto il corpo è immerso nell’acqua nello
stesso istante, vi è bisogno di una donna che controlli che i capelli siano stati
tutti immersi. Se non vi è una donna il marito può controllare e se anche
questo non si trova si può fare ugualmente la tevilla avvolgendo un panno
leggero in torno ai capelli, ma senza stringerlo troppo per permettere il pas-
saggio dell’acqua.
Nel caso in cui avesse parlato dopo aver detto la benedizione se ha parlato di
cose inerenti alla tevilla non deve ripetere la beraha ma se ha detto cose non
inerenti deve tornare a benedire.

34
   31   32   33   34   35   36   37   38   39   40   41