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MOMENTI DI HALAKHà


        OMER
        Secondo la tradizione, quando Mosè comunicò agli ebrei le parole del
        Signore (Es.3, 12): “Voi servirete il Signore su questo monte”, gli ebrei do-
        mandarono: “Mosè, quando avverrà ciò?”, e lui rispose loro: “Al termine di
        cinquanta giorni”. Ciascuno di loro si mise a contare per conto proprio,
        e l’episodio del vitello d’oro avvenne! Proprio a causa dell’errato con-
        teggio di alcuni. Di conseguenza, i nostri Maestri hanno stabilito che si
        eseguisse la sefiràt ha-òmer in maniera pubblica e ufficiale. (Rabbénu
        Nissìm - al termine del trattato talmudico Pesachìm)
        Nel periodo della sefiràt ha-òmer avvenne la morte di 24.000 allievi di
        Rabbi Akivà. In ricordo di quei tragici giorni, quando lo studio della
        Torà si ridusse nel mondo, si osservano alcune normative di lutto nello
        stesso periodo del conteggio dell’ òmer.
        In questi giorni gli uomini non si radono, uomini e donne non si tagliano
        i capelli e non si celebrano matrimoni. è, invece, consentito celebrare una
        festa per un fidanzamento
        Durante i giorni della sefiràt ha-òmer è vietato organizzare balli e danze.
        Se in questo periodo capita una cosa per la quale è prescritto recitare la
        benedizione sheecheyànu (ad esempio se capita di mangiare un frutto
        nuovo per quell’anno), è permesso recitarla.
        Vi sono usanze differenti riguardanti i giorni nei quali si osservano le
        norme di lutto (divieto di radersi, di tagliarsi i capelli, di sposarsi ecc.).
        Alcuni iniziano a osservare le norme di lutto dall’inizio della sefiràt ha-
        òmer fino al mattino di Lag BaÒmer (la sera di Lag BaÒmer sono anco-
        ra operativi tutti i divieti). Gli ebrei sefarditi, che seguono questo rito,
        estendono il periodo di lutto per un giorno ancora e non si tagliano i
        capelli fino al mattino del 34° giorno dell’òmer.
        Vi sono altri che osservano il periodo di lutto da Rosh Chòdesh di Yiàr
        (che, essendo di due giorni, comprende sia il 30 di Nissàn sia il 1° di Yiàr)
        fino ai tre giorni di “confinamento” (che sono menzionati in Es. 19, 12):
        “Porrai una recinzione per il popolo tutto attorno [al monte]...”) vale a dire
        fino al mattino del 3 di Sivàn. Vi sono altri riti ancora che osservano le
        norme di lutto dal 2 di Yiàr fino a Shavuòt. Ciascuno deve seguire l’uso
        della propria comunità
        Se Rosh Chòdesh di Yiàr cade di Shabbàt, il venerdì si usa permettere
        di tagliarsi i capelli, così da poter onorare degnamente lo Shabbàt, che è
        anche Rosh Chòdesh.
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