Page 12 - momentitamuz75
P. 12
21 giugno 2015
Momenti di Musàr
Tutto è del padrone di tutto
Si racconta dello Zadik Rav Yakov Yosef Hermann che durante la
seconda guerra mondiale decise con la moglie di salire in Erez Israel
dall’America. Il 16 Agosto salparono con l’intenzione di arrivare al
porto di Haifa il mercoledì del 30 agosto ed alloggiare presso la famiglia
di Rav Alfah per qualche giorno, prima di trasferirsi definitivamente
a Gerusalemme. Durante il viaggio, il comandante della nave avvisò
ai viaggiatori che a causa della guerra scoppiata in Europa erano
nati dei problemi di transito nel mar mediterraneo e questo avrebbe
provocato un ritardo di due giorni rispetto alla data d’arrivo prevista.
Come comunicato, la nave attraccò al porto di Haifa il venerdì qualche
ora prima del tramonto (entrata dello Shabbat). L’equipaggio scaricò
tutti i container sulla banchina e comunicò che i viaggiatori avrebbero
dovuto sgombrare al più presto il molo e che il personale della nave
non erano affatto responsabili di tutti gli averi dei passeggeri. Il Rav
e la Rabbanit erano decisamente preoccupati: come fare in tempo a
cercare e radunare tutte le 16 casse e 9 valige contenenti tutti i loro
averi, caricarle ed arrivare in tempo a casa prima di Shabbat?! Il Rav
10 decise. Prese la cassa con il Sefer Torà dentro, il suo sacco con il tallit
e i tefillin e cominciò a cercare la guardia doganale inglese per farsi
timbrare il passaporto e correre presto in città e non profanare il Santo
Domenica Shabbat. Mentre il Rav sussurrava alla moglie “Non ho mai profanato
lo Shabbat, arrivare in Terra Santa e farlo qui per la prima volta non
se ne parla affatto”, un soldato inglese si avvicinò alla coppia e disse
loro: “la banchina deve essere sgombrata, cercate tutti i vostri bagagli
e lasciate il porto” Il Rav gli rispose: “Non mi importa dei bagagli, non
c’è tempo di cercarli, timbraci solamente i passaporti e lasciaci arrivare
a casa in tempo per il nostro Sabato”. Il soldato guardò sbigottito il Rav
e gli chiese: “Quanti bagagli avete?” e lui: “16 casse e 9 valige” il soldato
attonito gli disse: “Sapete che se i vostri bagagli rimarranno qui sulla
banchina incustoditi per tutta la giornata di domani di tutti i vostri
averi domani sera non ne rimarrà che il ricordo, gli arabi ruberanno
tutto!” Il Rav determinato rispose: “lo so, ma timbraci per favore i nostri
passaporti e lasciaci arrivare in tempo per lo Shabbat!” Il soldato senza
parole chiamò il collega e gli disse: “Timbra loro i passaporti e lasciali
passare, il signore è pronto a lasciare qui tutti i suoi averi purché arrivi
a casa prima del suo shabbat!!”. Questi, anch’esso sbalordito della
decisione dell’ebreo, timbrò i passaporti, le carte doganali e li lasciò
passare. Il Rav prese solamente il Sefer Torà e i tefillin, prese presto un
taxi con la moglie ed arrivarono proprio in tempo per la l’accensione
dei lumi a casa del suo amico Rav Alfah. CONTINUA ACCANTO