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‫ד’ תמוז תשע”ה‬

      MMoommenentitdi di Hi Maluaskàhrà                                      11

CONTINUA DA PAG. ACCANTO                                                     ‫יום ראשון‬
Per tutto lo Shabbat Rav Hermann era pieno di sé, il suo spirito
era elevato ed orgoglioso di essere riuscito a non profanare il Santo
Shabbat. Tutto il tempo ripeteva: “Il Boss fa continuamente tutto
per me, non posso forse per una volta fare qualcosa per Lui?.......
Finalmente ho avuto l’occasione di adempiere alla mizwà di “Amerai
il S. tuo D.o con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le
tue forze (spiegano i Maestri “tutte le tue forze”= “tutti i tuoi averi”) e
di santificare il Suo Santo Nome! Lo spirito della moglie era diverso da
quello del Rav, la nostalgia per i figli rimasti in America le riempivano
la mente e il cuore, e per di più il pensiero di aver perso tutti i suoi
beni, gli rendevano ancora più difficile condiscendere la felicità e la
fierezza del marito, tuttavia non si lamentava....
All’uscita dello Shabbat, dopo aver fatto l’avdalà, Rav Alfah disse
alla coppia: “Andiamo al porto, proviamo a vedere se forse è rimasto
qualcosa di tutti i vostri bagagli!” questi non erano affatto ottimisti
come Rav Alfah, ma acconsentirono comunque alla proposta. Arrivati
al porto, si avvicinarono sul posto d’attracco della loro nave. Un tale
gridò con un accento inglese: “Dove andate, chi siete?” Rav Hermann
rispose: “Siamo dei passeggeri della nave arrivata ieri dall’America!”
Il guardiano si avvicinò: “Qual’è il tuo nome?” Yakov Yosef Hermann
rispose il Rav. “Ah finalmente sei arrivato!” disse il guardiano. “Mi
avevano detto che saresti arrivato appena tramontato il sole, hai
ritardato due ore. Sono il responsabile dei tuoi bagagli da più di 24
ore, il soldato che ti ha timbrato ieri il passaporto mi ha minacciato
di tagliarmi la testa se non avessi sorvegliato bene tutta la tua roba.
Guarda qui se c’è tutto e firmami questi fogli....sono sfinito!” Il Rav
e la Rabbanit erano attoniti, non avevano perso nulla di tutti il loro
patrimonio!
Oltre all’infinita ricompensa e godimento spirituale nella vita eterna
riservata a chi rispetta lo Shabbat, questo racconto ci insegna che
rispettare i comandi del Padrone del Mondo non ci si rimette mai.
In molti credono che rispettando il Santo Shabbat si perdano dei
guadagni, ma ognuno di noi deve rafforzare in se la convinzione che
è solamente Lui che sostiene le Sue creature, e Lui ci assicura che è
lo Shabbat la “Mekor Aberachà” - la Fonte di tutte le Benedizioni,
quindi com’è possibile pensare che nel custodire intatta la sorgente
della prosperità si possa perderla?
Che Hashem ci dia la piena fede in Lui, ed il buon senso di credere che
con le Sue Sante Mizwot, Hashem cerca solo il nostro beneficio sia in
questo mondo che in quello avvenire!! Amen!
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