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4 aprile 2015 Pèsach
Momenti di Musàr
Pesach
“Benedetto il Maqom ~ Luogo (ovverosia Hashem, che é il
“Luogo” del mondo), Benedetto Lui, Benedetto Colui che ha dato
la Torah al Suo popolo Israele. Di fronte a quattro bambini ha
parlato la Torah: uno saggio ed uno malvagio ed uno semplice
ed uno che non sa porre domande” (Haggadá di Pesach).
Rabbi Simcha di Zisel, il Sabba di Qelem zz”l, fa notare come,
generalmente, ogni libro esprime il livello intellettuale del
suo autore. Cosí, se il testo é stato redatto da uno scrittore
con una profonda cultura ed un alto quoziente intellettivo, di
solito, il libro puó essere compreso a fondo solo da coloro che
raggiungono il medesimo livello. Le persone “semplici”, invece,
difficilmente saranno in grado di accedere e comprendere
appieno il contenuto dell’opera letteraria.
Diversamente da ció, HaQadosh Baruch Hu ha creato la Torah
32 nella quale ciascun ebreo puó trovare il proprio posto: anche
il bambino, quando si approccia al suo studio (in genere,
iniziando dalle parashot contenute nel libro di Vaiqrá), é in
grado di comprenderne il contenuto secondo il suo livello
pur affrontando temi con cui si é confrontato anche Moshe
Sabato Rabbenu.
Questo é quanto é stato scritto dall’autore dell’Haggadá: “Di
fronte a quattro bambini ha parlato la Torah: uno saggio ed uno
malvagio etc.”, il saggio che si occupa di Torah trova in essa
numerosi insegnamenti e preziose lezioni di vita apprezzando
a pieno la grandezza di Hashem, ma anche il malvagio trova in
essa una risposta per la propria malvagitá. Come hanno detto i
nostri Maestri z”l “Per colui che non é meritevole, la Torah é un
veleno mortale” (TB Yomá 92b). Oltre a ció, anche il semplice
e colui che non sa porre domande, se vogliono, possono
trovare nella Torah contenuti adatti al proprio livello...