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21 febbraio 2015

                  Momenti di Musàr

Sabato Parashat Terumà
       “I cherubini saranno con le ali spiegate verso l’alto, proteggendo
       il coperchio con le loro ali, ed i loro volti diretti l’uno verso
       l’altro. I visi dei cherubini saranno verso il coperchio”
       (Shemot 25, 20).
       Il Talmud spiega l’apparente contraddizione contenuta nel
       versetto, secondo cui i volti dei due cherubini posizionati
       sopra l’Aron HaQodesh ̴ Arca Santa erano sia “diretti l’uno
       verso l’altro” che posizionati “verso il coperchio”, chiarendo
       che quanto il popolo d’Israele compiva il volere di Hashem
       allora i volti dei cherubini erano rivolti “l’uno verso l’altro”,
       mentre quando gli ebrei trasgredivano la volontà divina allora
       essi voltavano i propri visi “verso il coperchio” (TB Baba Batrà
       99a).
10 Secondo i nostri Maestri, i cherubini rappresentano i figli
       d’Israele ed il fatto che è necessario che tra di essi vi sia
       armonia e pace, come è alluso da quanto scritto nella Torah:
       “i loro volti diretti l’uno verso l’altro”. Ovverosia, gli ebrei
       debbono essere uniti tra loro e, grazie al merito di ciò, saranno
       in grado di custodire l’Aron HaQodesh e proteggere la nostra
       Santa Torah.
       Tuttavia, quando gli ebrei non rispettano la volontà di Hashem,
       è meglio che ci sia tra di loro una separazione, in quanto, com’è
       scritto nel Talmud, la divisione ed i conflitti tra i malvagi è una
       cosa positiva per loro e per il mondo intero (TB Sanhedrin 71b).
       Ciò corrisponde appunto a quanto riportato nel trattato
       di Baba Batrà, secondo cui quando il popolo ebraico non
       adempiva alla volontà di D-o i volti dei cherubini erano rivolti
       “verso il coperchio” (e, quindi, non “l’uno verso l’altro”): in
       tal caso, infatti, era meglio che ci fosse una separazione tra gli
       ebrei stessi.
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