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Martedì3 febbraio 2015
Momenti di Musàr
Tu Bishvàt e gli altri capodanni
Tu Bishvàt, il 15° giorno di shevàt, è uno dei quattro giorni che vengono
indicati come Rosh Hashanà, capodanno; ognuno di questi giorni è il
primo dell’anno per quanto riguarda un argomento specifico. Gli altri
giorni sono il 1° di nissàn, il 1° di elùl, e il 1° di tishrì.
Il 1° di nissàn è considerato Rosh Hashanà per il calcolo degli anni nel
regno d’Israele. Quindi, se un re veniva unto nel mese di adàr, il mese
di nissàn successivo sarebbe stato considerato l’inizio del secondo
anno del suo regno. Il 1° di nissàn è anche considerato capodanno
per il conto delle feste di pellegrinaggio. Se una persona faceva un
voto di portare un sacrificio al Bet hamikdàsh, secondo un’opinione
del Talmùd questo voto sarebbe stato violato soltanto nel caso in cui
fossero trascorse le tre feste di pellegrinaggio, iniziando da Pèsach
nel mese di nissàn, prima che il sacrificio fosse portato. Perciò, se una
persona faceva il voto prima di Shavu’òt, non si considerava che fosse
venuto meno alla sua promessa fino alla fine di Shavu’òt dell’anno
successivo, poiché il conteggio delle feste di pellegrinaggio iniziava
solamente a nissàn. Il 1° di elùl viene considerato Rosh Hashanà
per la decima sugli animali. Gli animali nati prima di elùl venivano
30 considerati nati nell’anno precedente rispettoa quelli nati dopoquesta
data. Questi ultimi non potevano essere contati insieme ai primi per
determinare la quantità da cui prelevare la decima, poiché non si
può prelevare la decima dagli animali nati in un anno per adempiere
all’obbligo relativo a quelli nati in un altro anno. Il 1° di tishrì viene
considerato Rosh Hashanà per il giudizio dell’umanità, per il calcolo
degli anni sabbatici e del giubileo, per il calcolo della orlà (i primi tre
anni di vita di un albero, durante cui non se ne possono consumare
i frutti) e per il prelievo delle decime dai cereali e dalle verdure. Tu
Bishvàt, il 15 di shevàt, è considerato Rosh Hashanà per gli alberi,
rispetto alla prescrizione di separare la decima dal loro prodotto. Le
ma’aseròt, le decime, che è necessario prelevare dai prodotti variano
ogni anno. Il primo, il secondo, il quarto e il quinto anno a partire
dalla shemità, l’anno sabbatico, bisogna separare il maasèr shenì, che
viene consumato a Yerushalàyim (o riscattato per denaro, che si usa
per acquistare il cibo che sarà consumato a Yerushalàyim). Il terzo e
il sesto anno, il maasèr viene dato ai poveri. Non si può separare il
maasèr di frutta che è cresciuta in un anno per adempiere all’obbligo
di prelevare la decima dalla frutta cresciuta in un altro anno. Il 15 di
shevàt è considerato l’inizio di un anno nuovo per quanto riguarda la
frutta. La frutta che inizia a maturare {chanatà, nella terminologia
halakhica, ovvero quando i petali del fiore sono caduti e il frutto è
visibile sul ramo) dopo Tu Bishvàt viene considerata un prodotto
dell’anno nuovo.
(tratto da Sefer Atodàa tradotto da Morashà)