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27 gennaio 2015
Momenti di Musàr
Il potere dell’emunà
L’emunà non è soltanto qualcosa che ci aiuta a capire il mondo
che ci circonda; essa è essenzialmente la risorsa più potente
che abbiamo. L’emunà ci rinvigorisce di una forza interiore
eccezionale e ci permette di superare qualsiasi prova difficile
e sfida di vita. Gli alti e bassi, i movimentati periodi di
transizione della vita e i momenti di tensione diventano tutti
più facili quando ci si appoggia all’emunà.
Gli esaurimenti emotivi e di disperazione derivano tutti da una
mancanza di emunà. La vita è insopportabile quando si perde
ogni speranza. La strada senza uscita in cui ci si ritrova quando
non crediamo che ci sia una via di scampo dalle tribolazioni
equivale a essere con un piede nella tomba, un morto vivente.
Se abbiamo emunà, sappiamo che non c’è nessuna situazione
al mondo, a prescindere da quanto disperata possa sembrare,
dalla quale Hashèm non possa salvarci.
16 Il profeta Isaia comunicò al re Hezekià che era stato condannato
a morte per decreto Divino. Il re replicò al profeta: “Figlio di
Amòtz, cessa le tue profezie e vai via! Mi è stata tramandata
una tradizione dal mio bisnonno, il re David, che persino
Martedì quando una spada affilata è poggiata sulla gola di una persona,
egli non deve perdere la speranza nella misericordia Divina”
(vedi la Ghemarà, trattato di Berakhòt, 10a).
Rabbi Nachman di Breslav insegna: “Una persona che ha
emunà è veramente viva e i suoi giorni saranno sempre colmi
di benessere. Quando le cose vanno per il meglio, è ovvio che
egli vivrà nel bene. Ma anche quando egli va incontro a dei
guai, vi sarà comunque del bene, poiché egli sa che Hashèm
prima o poi avrà pietà di lui e il risultato finale sarà buono. Dal
momento che tutto viene da Hashèm, tutto è sicuramente per
il meglio. Se invece, D-o non voglia, una persona non ha fede,
non è veramente viva. Il male si affligge su di lui ed egli perde
ogni speranza. E non c’è niente che possa tirarlo su di morale o
confortarlo, poiché egli non ha emunà. Egli si trova al di fuori
della provvidenza di Hashèm e non ha assolutamente nessun
bene. Con l’emunà, invece, la vita è buona e piacevole” (Sichòt
HaRàn, 53).
(tratto dal libro Gan Emunà di R.Arush)