Page 101 - PRESENTAZIONE HALACHA ILLUSTRATA QR
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                     Introduzione all’ottavo volume











          È scritto (Lev. 20, 26): «E vi distinguerò da tutti gli altri popoli in modo che apparteniate
          a Me» e il libro Toràt Kohanìm commenta: «Se rimarrete distinti dalle nazioni, voi sarete
          tutti Miei; in caso contrario, sarete alla mercé di Nabucodonosor e di quelli come lui».

          Questo versetto, che appare nella Torà a conclusione delle norme sui cibi proibiti, richiama
          la nostra attenzione sulla grande importanza di una precisa applicazione delle norme sulla
          kashrùt~l’alimentazione ritualmente corretta. Mangiando cibi kashèr Israele si distingue dagli
          altri popoli, avvicinandosi al Signore. Se gli ebrei si cibano di alimenti proibiti, equiparano
          il loro comportamento a quello degli altri popoli allontanandosi dal Signore e recando un
          danno immenso al proprio organismo oltre che all’identità della nazione ebraica.

          Così come la kashrùt è un caposaldo per la sopravvivenza del popolo ebraico come
          collettività,  è  anche  alla  base  della  corretta  e  completa  composizione  della  sfera
          spirituale di ognuno dei suoi membri.
          Secondo la tradizione, per chi è ebreo i cibi non kashèr hanno un effetto negativo sull’innata
          purezza dell’anima, danneggiandola. Quando si mangia del cibo impuro, l’impurità inizia
          a farsi strada nella mente e nel cuore. Le azioni e i pensieri si fanno più freddi, quasi
          indifferenti e persino la fede nel Signore e l’adempimento delle mitzvòt risultano indeboliti.
          Il commento Or Hachaìm (Lev. 18, 2) ci offre un’ulteriore riflessione: «Quando una
          persona si preoccupa di evitare di mangiare cibi proibiti e consuma esclusivamente
          alimenti kashèr, fa automaticamente nascere in sé il desiderio di avvicinarsi alla Torà,
          al Signore e ai Suoi precetti. Il consumo di cibo kashèr accresce in noi la luce sublime
          del Signore che illumina il cuore e l’anima. Così come i cibi non kashèr contaminano
          l’anima, allo stesso modo i cibi kashèr esercitano un effetto positivo, purificando il
          cuore e rafforzando il desiderio dell’uomo di elevarsi spiritualmente. Il cibo kashèr
          non è semplicemente un mezzo di sostentamento fisico; esso è una fonte di sacralità in
          grado di elevare coloro che lo consumano a un grado maggiore di santità».
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          In questo volume dedicato alla kashrùt della cucina, vengono trattati i numerosi argomenti
          e le varie procedure di preparazione dei cibi, in connessione con l’osservanza della kashrùt.
          Nel  primo  capitolo  abbiamo  posto  l’accento  sull’importanza  di  fare  attenzione  ad
          acquistare cibo che sia sicuramente kashèr e munito delle migliori attestazioni d’idoneità
          e, nel secondo, parliamo di idoneità al consumo a proposito della carne e del pesce.
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