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MOMENTI DI HALAKHà
carne e LaTTe
-Il pesce non è considerato carne e non rientra in questo divieto né deO-
rayta né deRabbanan. Ciò perché non si applicano al pesce le norme ri-
guardanti la nevelà, ossia l’animale puro morto non attraverso l’uccisione
rituale della shechità. Il Talmud, infatti, spiega che la vicinanza del verso
riguardante il divieto di carne e latte e il verso riguardante la nevelà indi-
ca che il divieto di carne e latte esiste solo con animali che rientrano anche
nel divieto di nevelà, escludendo pertanto il pesce e le cavallette.
- Il Talmud vieta miscugli di carne e pesce per questioni di salute.
- Pesce con latte secondo molti posqim è permesso. Il Taz lo permette e at-
tribuisce il divieto riportato nel Bet Yosef ad un errore di trascrizione e que-
sto è l’uso presso la maggior parte degli Ashkenaziti. Il Levush e lo Zohar
vietano di mangiare pesce con latte per questioni di salute (così come pesce
con carne) e questo è l’uso presso i Sefarditi. Anche chi lo vieta permette-
rebbe però burro con pesce. Rav Itzhak Lampronti si dilunga a sottolineare
come sin da giovane abbia vissuto tra i saggi della medicina senza mai
imbattersi in alcuno che dicesse che pesce e latte insieme siano pericolosi
per la salute (come invece voleva sostenere il Sheerit Yehuda a sostegno
del Beit Yosef). Nonostante ciò, chiosa Pahad Izthak, dal momento che la
cosa è uscita dalla bocca del “re” Beit Yosef, ha istruito i suoi famigliari
dall’astenersi dal mangiare pesce e latte insieme. Gli fa eco il Misgheret
HaShulchan che conferma anche lui di avere l’uso di astenersi dal mangia-
re pesce e latte insieme e di avere visto tale uso presso diversi uomini pii e
conclude che chi sarà rigoroso in questo riceverà benedizione.
- Carne bovina o ovina (o di volatile o di animale selvatico) cucinata con
latte di mandorle è certamente permessa, anche se andrebbero messe in
vista le mandorle in modo che chi vede non sia portato a confondere.
Questo è chiamato il divieto di marit aain, ossia si intende che alcune
azioni sono state vietate dai Maestri perché chi vede tale azioni potrebbe
male interpretare e pensare che la persona stia trasgredendo una norma.
Mishnà Brurà scrive che secondo Tosfot e Rosh nel caso in cui chi vede
possa erroneamente pensare che stia trasgredendo un divieto della Torà
(come mangiare carne e latte insieme) allora il marit ain permane anche in
una situazione di estrema privacy senza che nessuno altro veda.
Se invece chi lo vede può erroneamente pensare che l’azione posta in es-
sere sia un divieto rabbinico (non divieto della Torà) allora esiste marit
ain solo in pubblico, così infine stabiliscono Maghen Avraham e Taz.
- Stesso concetto dovrebbe pertanto valere oggi con alcuni tipi di latte par-
ve (latte di soya, latte di riso), qualora siano cucinati con carne permessa
(bovina o ovina). In tal caso sarebbe buon uso mettere accanto al cibo cuci-
nato la confezione del latte parve o qualche altro segno di riconoscimento.
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