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persona.  Quando  quest’ultima  lo
                MOMENTI             viene a sapere, non lo perdonerà
                                    per  averla  manipolata.  La  nostra
                DI MUSàR            Torà non vuole che guadagniamo
                                    in modo disonesto e corrotto. (An-
                                    che se si ha inavvertitamente chie-
        PARASHAT BEHAR
                                    sto  un  prezzo  elevato,  abbiamo
        Non maltrattare
                                    l’obbligo  di  rimborsare).  Dobbia-
        La  parashà  di  questa  settimana   mo “arrivare a fine mese” usando
        tratta  di  un’importante  proibi-  le nostre abilità naturali con verità
        zione  che  riguarda  il  lavoro  e  la   e onestà. Dal momento che nessu-
        comunicazione:  “Quando  vende-  no  vorrebbe  essere  ingannato  in
        rete  qualcosa  al  vostro  prossimo  o   un  acquisto,  non  dovremmo  mai
        acquisterete dal vostro prossimo, non   essere colui che lo fà.
        dovrete  ingannarvi  (chiedendo  un   Tre versetti dopo, la Torà ci inse-
        prezzo eccessivo o sottopagando) l’un   gna non solo a non sfruttare eco-
        l’altro” (Behar 25:14). La Torà ordi-  nomicamente,  ma  anche  a  non
        na sia al venditore che al cliente di   essere offensivi con i propri com-
        essere onesti l’uno con l’altro. Ciò   menti.  Non  bisogna  dire  parole
        significa che il venditore non può   che possono fare del male al pros-
        fingere che il prezzo sia maggiore   simo. Per esempio, non possiamo
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        di quello che è. Se lo fa e il cliente   ricordare  a  chi  si  è  pentito  delle
        lo  viene  a  sapere,  l’acquisto  può   sue  azioni  negative  passate.  Se
        essere ritratto. Lo stesso vale per   una persona sta cercando un pro-
        il cliente: se trova un “grande af-  dotto,  non  dobbiamo  ingannarlo
        fare”  perché  il  venditore  non  ne   indicandogli  l’indirizzo  errato.
        conosce  il  vero  valore,  non  deve   Non si può entrare in un negozio
        giocare sull’innocenza del vendi-  e chiedere il prezzo di un articolo
        tore affermando che quest’ultimo   se  non  si  ha  intenzione  di  com-
        sicuramente  ne  conosce  il  vero   prarlo (a meno che non si sia pri-
        valore.                     ma  informato  il  proprietario  del
        Chi dirige una ditta ha il comando   negozio).  La  strada  della  Torà  è
        di non ingannare i clienti. Anche   di vivere armoniosamente con gli
        se non ruba i soldi direttamente,   altri e non maltrattarli economica-
        nel  momento  in  cui  entrambi  le   mente  o  verbalmente.  Infatti,  un
        parti concordano sui termini della   abuso verbale ha delle conseguen-
        vendita, comunque inganna l’altra   ze  maggiori  di  uno  economico  e
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