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avrebbe potuto avere delle conseguenze disastrose.
Detto ciò, dobbiamo comunque renderci conto che può essere molto dif-
ficile distinguere tra situazioni in cui è permesso, corretto e anche obbli-
gatorio menzionare delle informazioni negative e le situazioni in cui non
lo è. (In casi simili un’autorità halachica dovrebbe essere consultata). Tra
le complesse condizioni per cui è permesso parlare negativamente per
un proposito costruttivo è quella di verificare le proprie intenzioni. Se è
presente un elemento di gelosia, vendetta o adulazione da parte di chi ci
sta chiedendo di rivelare l’informazione negativa, dobbiamo essere certi
che nel rivelare l’informazione ci concentriamo solo su motivi positivi e
non su qualsiasi altra ragione negativa abbiamo. Perciò il versetto termi-
na con “Io sono D-o”, ovvero sappi che Io posso analizzare le tue moti-
vazioni e vedere le tue vere intenzioni. Spesso la differenza tra propositi
permessi e proibiti può essere molto sottile. Per questo motivo, la vita e la
morte dipendono dalla lingua. Prendendo coscienza di quanto detto, che
possiamo meritare che D-o guidi le nostre azioni, parole e pensieri per
compiere ciò che è veramente bene per gli altri.
MOMENTI DI HALAKHà
shaBBat
[Di Shabbat] è proibito chiedere ad un Goi, persino solamente accennan-
doglielo, di accendere una luce per un ebreo.
E se [un ebreo] ha trasgredito ordinando ad un Goi di accendere un lume
per lui durante Shabbat, è proibito ad ogni ebreo di usufruire di quel
lume, e quindi bisogna che si esca da quella stanza [in cui è stata accesa
quella luce].
Però se invece il Goi [di sua spontanea volontà] accende il lume per
un ebreo senza che egli lo abbia comandato di far ciò, non c’è necessi-
tà di uscire da quella stanza. Però è comunque proibito godere di quel
lume, anche [ad un ebreo] per il quale non sia stato acceso [per lui].
Ad ogni modo pregare alla luce di questo lume e cose simili [come stu-
diare Torah oppure recitare il Kiddush o la Birchat HaMazon se non si
è in grado di farlo senza leggere da un libro], si può permettere di farlo
nel caso non sia possibile fare altrimenti [tutto ciò per non annullare la
Mitzvà di pregare o studiare Torah].
(Yalqut Yosef Hilcot Shabbat - Cap. 276, 1 )
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