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‫יד’ סיון תשע”ה‬

Momenti di Halakhà

Regole sullo studio della Torà                                       31
-Lo studio porta all’osservanza degli altri Comandamenti. È per
questo che lo studio della Torà ha sempre la precedenza sulla        ‫יום שני‬
pratica di tutte le altre Mitzvòt. Nel caso in cui si presentassero
contemporaneamente il compimento di una Mitzvà e lo studio
della Torà, se il primo può essere realizzato da qualcun altro,
non si interromperà lo studio, altrimenti si esegiuirà la Mitzvà
e poi si tornerà al proprio studio. -L’ideale sarebbe consacrare la
maggior parte della giornata allo studio della Torà, ma se non si
ha la possibilità materiale o intellettuale per potercisi dedicare,
si provvederà a sostenere economicamente degli studenti di
Torà o una Yeshivà, e in questo caso si accumuleranno meriti
come se si avesse studiato di persona. Malgrado tutti gli
impedimenti e le limitazioni, bisogna sforzarsi di raggiungere
un minimo di tempo fissato per lo studio di giorno e la sera.
-Colui che studia la Torà merita di vedere realizzati i propri
desideri e di prosperare in tutte le sue imprese. Anche colui
che si comporta onestamente, se non studia la Torà, perde
tutto il suo merito.
-Chiunque ha la possibilità di studiare la Torà e se ne esenta,
attira su di lui dei richiami dal Cielo che Hashem ci scampi. Una
delle prime cose che il Tribunale Divino (Beit Din Shel Màala)
chiederà ad ognuno (prima di giudicare su tutte le altre azioni)
sarà: “Quanto tempo hai dedicato allo studio della Torà?”.
I Saggi raccomandano dunque ad ogni ebreo di occuparsi
sempre dello studio, qualunque sia la sua motivazione, perché,
anche se motivato in partenza da interessi personali, si arriverà
successivamente a studiare la Torà per se stessa (Lishmà) con
amore e con la purezza di un desiderio realmente spirituale.
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