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28 marzo 2015
Momenti di Musàr
Sabato Parashat Tzav
“ ~ צוTi esorto ad ordinare ad Aharon ed ai suoi figli dicendo:
«Questa è la legge del sacrificio dell’Olà; essa è l’Olà che rimarrà
sulla legna ardente, sull’altare, tutta la notte, fino al mattino, e con
la cui fiamma rimarrà accesso il fuoco dell’altare»” (Vaiqrà 6, 2).
ComespiegaRashì in loco, l’espressione“ ~צוTi esorto ad ordinare”
con cui si apre la parashà era necessaria trattandosi, relativamente
alla presentazione del sacrificio dell’Olà da parte degli ebrei (il
quale era destinato ad ardere completamente sull’altare, ed aveva
la funzione di espiare i peccati legati al pensiero), ad una ipotesi
di “( ”חסרון כיסintesa come “perdita economica” legata alla perdita
completa dell’animale offerta, ma traducibile letteralmente con
l’espressione “mancanza di tasca”).
Tutti gli organi dell’uomo hanno una ““( ”כיסtasca”), che funge
da copertura e protezione per evitare di giungere a compiere un
qualche cosa di non voluto. Così, ad esempio, la bocca è dotata
due labbra che possono essere chiuse ogni volta che ci si vuole
18 astenere dal proferire parole negative o di lashon harà; allo stesso
modo, l’orecchio è dotato una sporgenza esterna di cartilagine (c.d.
antitrago) che consente di “chiudere” il padiglione auricolare per
impedire di ascoltare espressioni o discorsi non positivi; sopra gli
occhi, invece, vi sono le palpebre che consentono di chiuderli e
non vedere cose inappropriate. Tutti gli organi sensoriali, quindi,
hanno un elemento protettivo verso l’esterno utilizzabile in caso
di necessità.
Al contrario di ciò, il cervello ed il “pensiero” sono privi di
qualsivoglia ““( ”כיסtasca”) che possa impedire alle persone di
effettuare riflessioni, ragionamenti o considerazioni negative:
il pensiero è infatti libero, ed il cervello opera costantemente ed
incessantemente.
Per questa ragione, è stato dunque necessario alludere ad un
particolare “stimolo” nellaTorahaffinchési procedaautonomamente
ad una costante sorveglianza delle attività poste in essere tramite
il nostro pensiero: proprio dal momento che il sacrificio dell’Olà,
come accennato, era teso ad espiare principalmente i peccati legati
al pensiero, la Torah ha utilizzato l’espressione “ ~ צוTi esorto ad
ordinare” in relazione alla sua mitzvà, visto che si tratta di una
ipotesi di “( ”כיס חסרוןche significa, appunto, “mancanza di tasca”
intesa come protezione dai pensieri negativi)…