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12 marzo 2015
Momenti di Musàr
GiovedìL’umiltà e l’havat Israel
Nei giorni scorsi abbiamo studiato quanto sono poco buoni i
comportamenti derivati dalla superbia.
Racconta la Ghemara nel trattato di Eruvin: Rabi Pereda aveva
uno studente che aveva un po’ di difficoltà nel capire i suoi
insegnamenti. Per questo Rabi Pereda era costretto a spiegargli
la lezione 400 volte ogni volta prima che lui la capisse! Sembra
strano ma ci sono parecchie persone così nel mondo. Un
giorno durante la lezione, entro una persona e invito’ Rabi
Pereda per una questione di Mizva. Rabi Pereda disse: “va bene
finisco la lezione e arrivo”. Dopo aver terminato di ripetere 400
volte la lezione al suo alunno chiese al suo alluno: “ allora, hai
capito?” L’alunno rispose: “No”. Il rabbino chiese: “che succede
oggi?” Lui rispose: “dal momento che è venuta quella persona
ad invitarti non sono più riuscito a concentrarmi poiché
ogni secondo pensavo che lei dovesse andare via”. Gli disse
48 Rabi Pereda: “va bene, ti chiedo di concentrarti perché ora ti
ripeterò altre 400 volte la lezione”.
In quello stesso momento uscì una voce dal cielo e disse: “Rabi
Pereda, dal cielo hanno deciso di darti una ricompensa. Che
cosa preferisci: che ti vengano aggiunti 400 anni di vita, o che
te e tutta la tua generazione entriate direttamente nel Gan
Eden?” Rabi Pereda rispose: “Preferisco entrare insieme alla
mia generazione nel Gan Eden”. Dopo questa risposta Hashem
rimase molto soddisfatto e disse: “Date a Rabi Pereda entrambe
le cose, sia il Gan Eden e sia i 400 anni di vita”. Da questa storia
capiamo che significa avere amore e umiltà per il prossimo.
Ci sono alcuni che domandano: come mai la voce dal cielo è
uscita solo per Rabi Pereda e non anche per il ragazzo, visto
che anche lui faceva un immenso sforzo per cercare di capire la
lezione sentendola 400 volte?
C’è chi dice perché Rabi Pereda aveva la Torah accompagnata
da bontà, mentre l’alunno solo la Torah. C’è invece chi dice che
se la voce fosse uscita dal cielo dicendo qualcosa al ragazzo ci
sarebbe stato un problema: avrebbe dovuto ripetere la cosa
400 volte...
Tratto da “5 dakot shel Torah”