Page 12 - momentiShevat75
P. 12
Sabato24 gennaio 2015
Momenti di Musàr
Parashat Bo
“Hashem disse a Moshé: «Io manderò ancora una piaga sul faraone
e sull’Egitto e dopo di questa egli vi manderà via di qui. Nel mandarvi
via, vi allontanerà tutti quanti e definitivamente da qui. Ti prego
di dire al popolo che ogni uomo chieda al proprio compagno e
ogni donna alla propria amica, oggetti d’argento e oggetti d’oro»”
(Shemot 11, 1-2).
La “prova” della ricchezza, costituita dal restare fedeli alla Torah
ed all’ebraismo anche di fronte al benessere economico, è di certo
più impegnativa di quella rappresentata dalla povertà. Per questa
ragione, HaQadosh Baruch Hu ha dovuto raccomandarsi con
Moshè Rabbenu ed il popolo d’Israele (“Ti prego”) affinché gli
stessi, al momento dell’uscita dall’Egitto, si facessero donare oro,
argenti ed oggetti preziosi dagli egiziani: gli ebrei temevano infatti
di sottoporsi all’ardua prova di restare vicini ad Hashem anche nella
ricchezza.
Ciò è quanto si desume dal midrash riportato nel commento di
Rashì in loco, secondo cui il Signore D-o, per l’appunto, “pregò” gli
10 ebrei di prendere dagli egiziani tali beni preziosi affinché Avraham
Avinu – che aveva servito Hashem sia nella povertà dell’esilio dalla
casa paterna che nella ricchezza successivamente acquisita – non si
fosse lamentato con Lui del fatto che si era avverata solo la prima
delle promesse fattegli a suo tempo per cui il popolo d’Israele
sarebbe stato in schiavitù, restando invece incompiuta l’altra
assicurazione di Hashem secondo la quale gli ebrei sarebbero infine
usciti da tale schiavitù con un “grande bottino”.
Peraltro, fanno notare i nostri Maestri che quando, in seguito, gli
ebrei realizzarono il vitello d’oro, proprio il fatto che Hashem li
aveva precedentemente esortati a prendere con sé i beni preziosi
donati dagli egiziani costituirà un valido argomento difensivo per
il popolo d’Israele, essendo stato tale oro acquisito proprio per
espressa volontà di D-o Benedetto. Per questa ragione, quando
Moshé Rabbenu invocò il perdono degli ebrei, egli disse ad Hashem
“perdona la loro colpa, altrimenti cancellami Ti prego dal Tuo libro
che Tu hai scritto” (Shemot 32, 32): come a dire, se non intendi
perdonare i figli d’Israele per il peccato del vitello d’oro, allora
sei costretto a cancellarmi il “Ti prego” che scritto nella parashà
di Bo relativamente alla richiesta di acquisizione di oro ed oggetti
preziosi all’atto dell’uscita dalla schiavitù d’Egitto, visto che sei stato
Tu stesso a “pregare” gli ebrei di prendere con sé i beni con cui,
successivamente, sono stati in grado di realizzare il vitello d’oro…