Page 10 - Momenti Tamuz

gno un oggetto di qualcun altro, MOMENTI il proprietario dell’oggetto rimane comunque proprietario del pegno DI MUSàR e può farci ciò che vuole anche se fsicamente non lo ha. Ma se il cu- stode del pegno rinnega il pegno e MoDè aNI lo contesta al proprietario, il pro- Ogni ebreo del mondo, dal più prietario a questo punto non può piccolo al più grande, appena più farci niente perché non è più aperti gli occhi la mattina, prima considerato sotto la sua proprietà. di fare qualsiasi altra cosa, dice: Per questo quando diciamo “Mode “Mode ani lefanecha”. Ani” noi riconosciamo l’esistenza Perché proprio queste parole devo e la realtà di Hashem in tutta la essere dette appena una persona nostra vita, come riconosciamo si sveglia e apre gli occhi? che tutto proviene da Lui, quin- Qual è il primo pensiero di una di riconosciamo la sua proprietà persona che si sveglia al mattino sul pegno che custodiamo, sulla e apre gli occhi? Qual è la cosa che nostra anima, perciò Hashem si in quel momento sente più vicino occuperà di tutto quello di cui ab- a lui? La risposta è: se stesso, il suo biamo bisogno. IO. Il suo primo pensiero è: “Sono Se invece la persona pensa che ancora stanco o ho dormito abbastan- tutto venga da lei, è come se stesse za? Ho dormito bene o male, mi fa rinnegando il pegno, e rinnegan- male testa o no?” do il pegno disconosce la proprie- Per questo la prima parola di un tà di Hashem su di lui: Hashem, ebreo appena apre gli occhi al quindi, non si occuperà più di lui. mattino deve essere: “Ti ringrazio Concentriamoci sulla prima frase Hashem”. Dedichiamo il nostro della giornata: da questa frase di- primo pensiero non a noi stessi, pende tutto il nostro successo! ma al padrone del mondo. Non è Tratto da “Nefesh Shimshon Teflla “IO” la prima parola ma “grazie”. di Rav Shimshon Pinkus” La persona non è padrona di se stessa. L’anima ci è stata data so- lamente in pegno, non è nostra. In ogni caso, però, la regola dice che quando qualcuno ha in pe- 9