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25 marzo 2015
Momenti di Musàr
Il sacrificio
Nella prima rivelazione di Hashem verso il popolo, Hashem
gli comanda subito la Mizva del Sacrificio di Pesach. Come
mai? Sarebbe stato forse più carino portare il popolo prima
nel deserto, dargli la Torah, portarli in erez Israele, dare ad
ognuno la propria villa di quattro piani e solamente dopo averli
adagiati completamente, avrebbe dovuto comandargli questa
faticosa Mizva.
Con questa Mizva’ invece Hashem viene ad insegnarci e
comandarci un fondamento importantissimo nel servizio di
Hashem.
Nel verso della Torah è scritto: ושמרתם את המצות: “e rispetterete
le mazzot”. La parola mazzot, essendo scritta senza puntini
può essere anche letta Mizvot. Infatti i maestri dicono: non
12 leggere “e rispetterete le mazzot”, ma leggi “e rispetterete le
Mizvot”. Quali sono queste Mizvot? Il sacrificio di Pesach
Mercoledì e il mangiare la Maza. Il primo passo che viene richiesto al
popolo d’Israele per diventare popolo, per diventare veri ebrei,
è quello del sacrificio personale! Hashem ha detto al popolo: è
vero, scarificare l’agnello, idolo degli egiziani davanti a quegli
egiziani che fino a ieri vi schiavizzavano non è facile, ma senza
sacrificio non è possibile essere liberati e ricevere la Torah.
Hashem ha voluto insegnarci fin dal primo giorno che siamo
diventati popolo, questo concetto fondamentale: per essere
Ebrei bisogna essere pronti al sacrificio! La conseguenza
del sacrificio è il diventare popolo e l’essere liberati. Senza
sacrifici non avremmo meritato la liberazione dall’Egitto, non
avremmo ricevuto la Torah, non avremmo ricevuto erez Israel
e non riceveremo la liberazione finale.
Tutto gira in torno al nostro sacrificio!
Tratto da “Netive Or”