Page 140 - PRESENTAZIONE HALACHA ILLUSTRATA QR
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           Kedé dibbur: il tempo che occorre ad una persona media per dire tre parole.

           Kedé shetiyàt reviìt: il tempo che occorre ad una persona media per bere un reviìt.
           Keviàt seudà: la quantità di cibo che si considera pasto (vedere: Misure nell’halachà [5]).
           Kezàit: misura di volume di cibo pari a un’oliva (vedere: Misure nell’halachà [1]).
           Kiddùsh: preghiera che si recita all’inizio dello Shabbàt e delle Feste.

           Lulàv: ramo di palma che per legge gli ebrei tengono come elemento delle “quattro
              specie” della festa di Sukkòt.

           Meèn shalòsh : benedizione che si recita dopo aver mangiato, al di fuori di un pasto che
              richiederebbe la benedizione hamotzy, un qualsiasi cibo costituito dai cinque cereali
              oppure dopo aver bevuto vino o mangiato uva, datteri, melograno, olive, fichi. Si
              recita soltanto quando si è mangiato il quantitativo di un kezàit di cibo o bevuto un
              reviìt di vino.

           Melò lugmàv: letteralmente, quanto riempie la guancia, per indicare la quantità di li-
              quido sufficiente a riempire un lato della bocca di modo che la guancia della perso-
              na media ne risulti ingrossata .
           Mishlé: il libro dei Proverbi.
           Mishnà Berurà: opera di halachà considerata fonte ufficiale della normativa dagli ebrei
              ashkenaziti.
           Mitzvà/Mitzvòt: comandamento/i, i precetti stabiliti dalla Torà o dai Maestri di Torà.

           Niddà: status di impurità rituale di una donna dovuta al ciclo mestruale.
           Nissàn: mese del calendario ebraico che cade in primavera durante il quale si celebra
              la festività di Pésach.

           Orlà: frutto che cresce da un albero piantato in Israele nei suoi primi tre anni di vita. Il
              suo consumo è proibito.

           Parashà (parashòt): letteralmente “porzione”, termine riferito al brano di Torà che si
              legge pubblicamente ogni settimana, al Sabato.

           Parve: termine usato per riferirsi a alimenti che non sono latticini né contengono carne.
           Pat habahà bechissnìn: impasto cotto al forno per cui si recita la benedizione boré miné
              mezonòt. Vedere Bi’ur halachà 41b.

           Posekìm: i Maestri del nostro popolo in grado di stabilire (pesàk~decisione) come deve
              essere applicata la normativa ebraica.

           Rambam: Maimonide.
           Reviìt: volume di misura di liquidi equivalente a 1,5 kabeitzà (vedere Misure nella
              halachà [3]).
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