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           timetri cubi, cioè un kezàit. I nostri Maestri  di diciotto dramme, vale a dire 54 grammi.
           hanno istituito la regola secondo la quale  Come già accennato nell’halachà [1], un
           è necessario recitare una benedizione dopo  kabeitzà è uguale a un kezàit e, secondo il
           aver mangiato un kezàit di cibo, nella for-  Chazòn Ìsh, corrisponde al volume di 100
           mula  appropriata  rispetto  all’alimento  in  centimetri cubi.
           questione. Occorre, però, tener conto del   [3] Riguardo alle bevande, si è obbliga-
           fatto che, quando si mangia, in genere ri- ti a recitare la benedizione idonea per ciò
           mane  un po’ di cibo tra i denti. Pertanto,  che si è bevuto solo dopo averne ingerito
           quando si mangiasse esattamente un kezàit  il volume di un reviìt (un quarto di log),
           di  cibo,  finiremmo  per  ingoiarne  una  che è pari al volume di un kabeitzà e mez-
           quantità inferiore. Ecco perché non è cor- zo.  Questo  corrisponde  a  81  centimetri
           retto  recitare  una  benedizione  dopo  aver  cubi. In effetti i Posekìm della generazio-
           mangiato un volume di 27 cm. cubi esatti  ne precedente, che consideravano che un
           e, prima di recitare la benedizione al ter- derhem pesasse 3,2 grammi, calcolavano
           mine del pasto, occorrerebbe invece averne  che un reviìt fosse uguale a 86 centime-
           mangiato un volume di 30 cm. cubi.       tri cubi. Essi facevano anche notare che il
             Nondimeno,  quando  la  massa  dell’ali-  valore numerico della parola ebraica kos
           mento  mangiato  è  inferiore  a  quella  (coppa) è proprio 86. Secondo il Chazòn
           dell’acqua  (vale  a  dire  che,  se  quel  cibo  Ìsh,  un  kabeitzà  e  mezzo  corrisponde  a
           fosse  messo  in  acqua,  rimarrebbe  a  gal-  150  centimetri  cubi;  a  questo  proposito
           la),  quando  se  ne  mangiano  27  grammi  egli faceva notare che il valore numerico
           si può essere sicuri di ingerirne un kezàit  delle  parole  ebraiche  kos  hagùn~un  bic­
           o anche più e, quindi, di certo al temine  chiere adatto  è proprio 150.
           occorre recitare la benedizione adeguata.   Si è tenuti a recitare la benedizione sol-
           Nella situazione inversa, quando la mas-  tanto quando si è bevuto un reviìt di una
           sa del cibo è maggiore di quella del corri-  bevanda  nel  lasso  di  tempo  di  un  kedé
           spondente volume d’acqua, ingerendo 27  shetiyàt reviìt, vale a dire il tempo che una
           grammi esatti di alimento, al termine non  persona  media  impiega  per  bere  questa
           si deve recitare alcuna benedizione perché  quantità senza interruzioni ma con calma.
           si è quasi certi di non aver raggiunto il vo-  Questo  lasso  di  tempo  è  pari  a  circa  sei
           lume di cibo pari a un kezàit.           secondi. Altri Posekìm invece sostengono
             Un modo semplice per memorizzare le  che il tempo necessario per bere un reviìt è
           dimensioni di 27 centimetri cubi è quello  uguale a quello che si impiega per mangia-
           di immaginare una scatola di fiammiferi  re un kezàit e che è definito dall’espressio-
           svedesi (che sono comunemente usati in  ne kedé achilàt peràs. Con questa espres-
           Israele): le dimensioni della scatola corri-  sione si indica il tempo occorrente a una
           spondono a un volume di circa 26 centi-  persona normale per mangiare il volume
           metri cubi.                              di pane corrispondente a un pasto. A causa
             [2] La definizione di kabeitzà indica un  di questa controversia normativa su questa
           volume di 54 centimetri cubi. I Posekìm  misura temporale a proposito delle bevan-
           dicono che un kabeitzà equivale alla massa  de,  i  Maestri  raccomandano  di  decidere,
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