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20 maggio 2015

                Momenti di Musàr

Mercoledì       Il bet hamidrash
                In onore della festa di Shavuot abbiamo pensato di riportare la
                traduzione della preghiera che va recitata quando si esce dal bet
                hamidrash (posto in cui si studia Torà):
                <Ti sono grato D-o, mio Signore e Signore dei miei padri, che mi hai
                messo fra coloro che frequentano il bet hamidrash e non fra coloro che
                perdono il loro tempo. Poiché io mi alzo la mattina e loro si alzano, io
                mi alzo per studiare la Torà e loro per cose vane. Io mi impegno e loro si
                impegnano, io mi impegno e ricevo il merito e loro si impegnano senza
                ricevere merito. Io corro e loro corrono, io corro verso il mondo futuro
                e loro verso il pozzo della distruzione (l’inferno) come è scritto “e Tu
                o D-o, falli scendere nel pozzo della distruzione uomini sanguinari e
                fallaci non giungano alla meta dei loro giorni. E io confiderò in te.>
                (Salmi 55,24)”>
                Per capire questa preghiera bisogna conoscere il commento di Rashi
                alla parasha di Toledot (25,28). La Torà descrive Esav come un esperto
                cacciatore uomo dei campi, mentre Iakov come un uomo semplice
         6 che siede nelle tende. Rashi spiega che Esav era un fannullone mentre
                Iakov passava tutto il suo tempo a studiare Torà. Secondo un errato
                modo di pensare avremmo potuto credere esattamente il contrario,
                Iakov che si trova sempre nelle tende è il fannullone mentre Esav
                esperto di caccia è colui che non perde il suo tempo. Rashi ci dice che
                la verità non è questa perché Iakov costruisce il suo mondo futuro,
                riempie il suo universo di spiritualità e influisce positivamente su
                gl’altri mentre Esav pensa solo al mondo terreno senza preoccuparsi
                dell’anima, uno così secondo l’ebraismo è un fannullone. Uscendo dal
                bet hamidrash rendiamo omaggio al signore per averci dato il merito
                di vivere questo mondo in funzione di quello futuro. Importante
                anche sapere che Esav in quel tempo ancora rispettava tutte le mizvot
                e apparentemente era uno zaddik, solo non come Iakov, questo ci
                insegna che anche se uno mette in pratica tutto lo Sculchan Arukh ma
                non vive la sua vita in modo spirituale dando importanza ai godimenti
                mondani e alla vita terrena è ancora considerato un fannullone. Nella
                parasha di Kedoshim dice il Ramban che uno che vive rispettando la
                Torà ma godendo dei godimenti terreni al solo scopo di soddisfare il
                corpo è considerato perverso con il permesso della Torà questo perché
                scorda il vero scopo delle mizvot, l’avvicinarsi al S.
                Sia Sua volontà di darci sempre la possibilità e la voglia di curare la
                nostra anima almeno come curiamo il nostro corpo. Mongadim le Simcha
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