La Torà del giorno: Pinekhàs (3)

52 L’Eterno parlò a Mosè dicendo: 53 «Il paese sarà suddiviso come possesso ereditario tra costoro, secondo il numero dei nomi. 54 Alla [tribù che è] grande aumenterai la sua parte [di eredità] e a quella piccola ridurrai la sua parte; a ciascuna persona sarà assegnata la porzione che le spetta secondo il suo censimento. 55 Il paese [comunque] sarà suddiviso soltanto tramite sorteggio; essi dovranno ereditare tenendo conto dei nomi delle tribù paterne. 56 La porzione di ciascuno sarà suddivisa, secondo quanto dirà la sorte, considerando [le proporzioni tra] quelli che sono numerosi e quelli che sono pochi».

57 Questi erano i censiti dei leviti, secondo le loro famiglie: la famiglia ghershonìta da Ghershòn, la famiglia kehatìta per Kehàt [e] la famiglia merarìta per Merarì. 58 Queste erano le famiglie dei leviti: la famiglia livnìta, la famiglia khevronìta, la famiglia makhlìta, la famiglia mushìta e la famiglia korkhìta. Kehàt ebbe un figlio [di nome] Amràm. 59 Il nome della moglie di Amràm era Jochèved, figlia di Levi, che [sua madre] generò a Levi in Egitto. Ella partorì ad Amràm [i figli] Aronne, Mosè e la loro sorella Miriàm. 60 Ad Aronne nacquero Nadàv, Avihù Eleazàr e Itamàr. 61 Nadàv e Avihù morirono allorché presentarono dinanzi all’Eterno un [’offerta col] fuoco profano. 62 Il loro totale era di ventitremila (23.000) comprendente ogni maschio dai vent’anni in su; essi infatti [i leviti] non furono censiti insieme ai figli di Israele in quanto non fu loro concesso [di avere] una proprietà in mezzo ai figli di Israele. 63 Questi sono i censimenti di Mosè e del sacerdote Eleazàr, che contarono i figli di Israele nelle pianure di Moàv, lungo il Giordano, nei pressi di Gerico. 64 Tra essi non vi era nessuno [che appartenesse] a quelli censiti da Mosè e dal sacerdote Aronne, quando avevano contato i figli di Israele nel deserto del Sinài, 65 perché l’Eterno aveva loro detto che essi sarebbero morti nel deserto. Di loro non ne rimase nessuno, se si escludono Calèv figlio di Jefunnè e Giosuè figlio di Nun.

27 1 Si presentarono [allora] le figlie di Tzelofkhàd, figlio di Khèfer, figlio di Ghilàd, figlio di Machìr, figlio di Menashè, delle famiglie di Menashè, figlio di Giuseppe. I nomi delle sue figlie erano: Makhlà, Noà, Khoghlà, Milkà e Tirtzà. 2 Esse si fermarono dinanzi a Mosè, dinanzi al sacerdote Eleazàr, dinanzi a tutti i capi e a tutta la comunità, all’ingresso della tenda del convegno dicendo: 3 «Nostro padre è morto nel deserto, ma lui non faceva parte del gruppo di coloro che si associarono contro l’Eterno, nel gruppo di Kòrakh, perché egli morì per una sua colpa e non aveva figli [maschi]. 4 Perché [mai] il nome di nostro padre dovrebbe essere escluso dalla sua famiglia a causa del fatto che non aveva un figlio [maschio]? Assegnaci [dunque] una proprietà in mezzo ai fratelli di nostro padre». 5 Mosè presentò la loro richiesta dinanzi all’Eterno.

La Torà cantata
Sefer Bemidbàr
vv. 26, 52 - 27, 5

Voce di Moise Levy
Commento del giorno sulla Torà

Si presentarono allora le figlie di Tzelofchàd ... (Bemidbàr 27, 1). La Parashà racconta della richiesta delle figlie di Tzelofchàd di avere in eredità una parte della terra d’Israele. La loro richiesta riceve da Dio una risposta positiva. Secondo il Midràsh ciò che ricevono le figli di Tzelofchàd è un premio per la fede dimostrata. Di che fede si tratta? Si tratta apparentemente della semplice richiesta di godere di un’eredità. Per capirlo dobbiamo tenere conto del momento in cui, secondo il Midràsh, avviene tale richiesta. E’ il momento in cui gli esploratori tornano dalla terra d’Israele affermando che essa divora i suoi abitanti e che è impossibile conquistarla. Il popolo ebraico reagisce alle parole degli esploratori chiedendo di tornare in Egitto. Proprio in questo momento le figlie di Tzelofchàd chiedono di aver parte nella spartizione della terra d’Israele. Rav Mordechài Ilan afferma che le azioni dell’uomo vengono valutate e giudicate non solo in base all’azione stessa ma considerando il momento in cui vengono compiute. Una semplice richiesta di eredità da parte delle figlie di Tzelofchàd diventa così uno straordinario atto di fede.

Martedì 19 Tammuz 5785 - 15 Luglio 2025
Tallit e Tefillin: 4.10
Hanetz HaChama: 5.48
Termine lettura Shema: 8.29
Mincha Ghedola: 14.06
Tramonto: 21.09
Tre stelle: 21.54
Tehillim del giorno
Scansione mensile:
salmi 90 - 96

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Kitzur Shulchan Aruch del giorno
Scansione annuale: cap. 178, 4
Prescrizione di colpire alla testa il primogenito di un asino che non si desidera riscattare 

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Le Mitzvot del giorno

INTRODUZIONE ALLE MITZVÒT NEGATIVE 141-144

NEGATIVA 141 Non mangiare la seconda decima di grano al di fuori di Gerusalemme

Non potrai mangiare entro le porte della tua città la decima del tuo grano

(Devarìm 12, 17) [442].

NEGATIVA 142 Non bere al di fuori di Gerusalemme il vino destinato alla seconda decima

Non potrai consumare entro le porte della tua città… e il tuo vino

(Devarìm 12, 17) [443].

NEGATIVA 143 Non usare la seconda decima di olio al di fuori di Gerusalemme

Non potrai mangiare entro le porte della tua città… e il tuo olio

(Devarìm 12, 17) [444].