7 Dopo questi fatti la moglie del suo padrone levò gli occhi su Giuseppe e disse: «Coricati con me». 8 Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: «Ecco, il mio signore con me non si preoccupa di nulla di ciò che ha in casa e ha affidato in mano mia tutto quello che possiede. 9 In questa casa non vi è nessuno più grande di me e lui non mi ha precluso nulla se non te in quanto sei sua moglie. Come potrei commettere questo atto così immorale e peccare nei confronti del Signore?». 10 Sebbene lei insistesse con Giuseppe ogni giorno egli non acconsentiva a coricarsi accanto per stare con lei. 11 [Accadde che] in un giorno come questo egli entrò in casa per svolgere il suo lavoro e lì dentro casa non c’era nessuno dei domestici. 12 Ella lo afferrò per il vestito dicendo: «Coricati con me», ma egli le lasciò il vestito in mano e fuggì, uscendo all’aperto. 13 Quando ella vide che le aveva lasciato il vestito in mano ed era fuggito all’aperto, 14 allora chiamò i domestici e disse loro: «Guardate, [mio marito] ha condotto in casa un ebreo per prendersi gioco di noi! È venuto solo per giacere con me, ma io ho gridato a gran voce. 15 Quando ha sentito che avevo alzato la voce e ho gridato lui ha abbandonato il suo vestito da me ed è fuggito all’esterno». 16 Ella trattenne presso di sé il vestito di lui fino al ritorno a casa del suo padrone [di Giuseppe] 17 e gli raccontò i fatti dicendo in questo modo: «Il servo ebreo che ci hai portato è venuto da me per divertirsi con me, 18 ma appena ho alzato la voce e ho gridato egli ha abbandonato da me il suo vestito ed è fuggito all’esterno». 19 Quando il suo padrone udì le parole di sua moglie che gli diceva: «Il tuo servo mi ha fatto proprio così» si accese d’ira. 20 Il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise in prigione, nel luogo dove sono rinchiusi i prigionieri del re, e così rimase lì in prigione. 21 Ma l’Eterno era con Giuseppe e lo rese oggetto di benevolenza, accordandogli favore agli occhi del capo della prigione. 22 Il capo della prigione affidò in mano a Giuseppe tutti i prigionieri che si trovavano in prigione e ogni cosa che si svolgeva là dentro era lui che la faceva. 23 Il capo della prigione non si preoccupava di nulla di quanto era affidato a lui perché l’Eterno era con lui e, qualsiasi cosa facesse, l’Eterno gliela faceva riuscire bene.
| Sefer Bereshìt |
| vv. 39, 7 - 39, 23 |
Voce di Moise Levy |
“I suoi fratelli, vedendo che loro padre amava lui più di tutti ...” (Bereshìt 37, 4). Il grande commentatore italiano Rabbì Ovadià Sforno commenta questo verso dicendo: “Yakòv sbagliò facendo distinzione tra i suoi figli in modo che i fratelli si resero conto del differente amore ch’egli aveva nel cuore”. Riguardo a questo dicono i Maestri: “Mai un uomo deve avere preferenze per un suo figlio fra i figli perché a causa del peso di trenta grammi di lana che Yakòv diede a Yosèf più che agli altri suoi figli, i suoi fratelli ne furono gelosi e le cose andarono a finire con la discesa dei nostri padri in Egitto” (Talmud Shabbat 10b).
| Tallit e Tefillin: | 6.59 |
| Hanetz HaChama: | 7.53 |
| Termine lettura Shema: | 9.27 |
| Mincha Ghedola: | 12.38 |
| Accensione delle candele: | 16.22 |
| Fine Shabbat o Yom Tov: | Sabato 13-12-2025 alle 17.27 |
| Scansione mensile: | |
| salmi 106 - 107 | |
AUDIO | |
| Scansione annuale: cap. 32, 2 |
| Effetti dell'alimentazione |
POSITIVA 235 Mantenere per sempre lo schiavo non ebreo
Essi ti serviranno per sempre
(Vaikrà 25, 46) [347].
NEGATIVA 254 Non riconsegnare al proprio padrone uno schiavo che sia fuggito (scappando verso la terra di Israele)
Non riconsegnerai lo schiavo al suo padrone
(Devarìm 23, 16) [568].
NEGATIVA 255 Non offendere nei suoi sentimenti lo schiavo che sia fuggito dal suo padrone (scappando verso la terra di Israele)
Risiederà presso di te… non lo opprimerai
(Devarìm 23, 17) [569].