La Torà del giorno: Khayé Sarà (5)

53 Il servo tirò fuori oggetti d’argento, oggetti d’oro e vesti e li diede a Rebecca. Al fratello e a sua madre diede frutti ricercati. 54 Essi [poi] mangiarono e bevvero, lui e gli uomini che erano con lui, e trascorsero la notte. Al mattino si alzarono e lui disse: «Rimandatemi indietro dal mio padrone». 55 Il fratello e la madre di lei però dissero: «La fanciulla rimanga con noi un anno o una decina [di mesi] e dopo se ne potrà andare». 56 Egli rispose loro: «Visto che l’Eterno ha fatto riuscire il mio viaggio non trattenetemi. Lasciatemi andare, così che possa tornarmene dal mio padrone». 57 Dissero: «Chiamiamo la fanciulla e chiediamole cosa vuole dirci». 58 Chiamarono Rebecca e le dissero: «Vuoi andare con quest’uomo?» e lei disse: «Io andrò». 59 Essi lasciarono partire Rebecca, loro sorella, con la sua nutrice, insieme con il servo di Abramo e i suoi uomini. 60 Benedissero Rebecca e le dissero: «Sorella nostra, possa tu diventare [madre di] migliaia di miriadi e possa la tua discendenza conquistare la porta dei suoi nemici!». 61 Rebecca e le sue ancelle partirono, cavalcarono sui cammelli e seguirono quell’uomo. Il servo prese [con sé] Rebecca e se ne andò. 62 [Intanto] Isacco era appena rientrato da Beèr Lakhài Roì, perché lui viveva nel territorio del Nèghev.

63 Sul far della sera Isacco era uscito a meditare [pregare] in campagna. Alzò gli occhi e vide che stavano giungendo dei cammelli. 64 Rebecca alzò i suoi occhi, vide Isacco e si lasciò cadere dal cammello. 65 Disse al servo: «Chi è quell’uomo che cammina verso di noi nella campagna?». E il servo disse: «Lui è il mio padrone». Allora ella prese un velo e si coprì. 66 Il servo raccontò a Isacco tutte le cose che aveva fatto. 67 Isacco la portò [Rebecca] nella tenda di sua madre, Sara. Egli sposò Rebecca, che divenne sua moglie e l’amò. Isacco trovò conforto dopo [la morte di] sua madre.

La Torà cantata
Sefer Bereshìt
vv. 24, 53 - 24, 67

Voce di Moise Levy
Commento del giorno sulla Torà

Ed Avraham era anziano, avanzato negli anni (Bereshìt 24, 1). L’Admor Rabbì Yehudà Leib di Gur, conosciuto per il suo commento come Sefàt Emèt, diceva: “Avanzato negli anni” si può leggere letteralmente “veniva - portava gli anni”. Ciò vuole dire che Avraham portava con sè tutti i giorni della sua vita, non avendo perso neanche un giorno in cose futili. E’ questa una caratteristica molto rara e particolare di cui la grazia è stata concessa solo ad alcuni grandi d’Israele, come Avraham Avinu e David ha - Mèlèch.

Giovedì 20 Heshvan 5785 - 21 Novembre 2024
Tallit e Tefillin: 6.32
Hanetz HaChama: 7.29
Termine lettura Shema: 9.08
Mincha Ghedola: 12.31
Tramonto: 16.48
Tre stelle: 17.27
Tehillim del giorno
Scansione mensile:
salmi 97 - 103

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Kitzur Shulchan Aruch del giorno
Scansione annuale: cap. 15, 1
Come fare se all'inizio della Tefillà non ci sono ancora dieci persone 

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Le Mitzvot del giorno

POSITIVA 109 Immersione rituale per purificare una persona contaminata

E si laverà il suo corpo nell’acqua e sarà purificato

(Vaikrà 14, 9) [175].