10 Gli occhi di Israele [Giacobbe] si erano appesantiti per la vecchiaia e non poteva vedere; egli [Giuseppe] li avvicinò a lui e lui li baciò e li abbracciò. 11 Israele disse a Giuseppe: «Non [osavo] sperare di vedere più il tuo volto ed ecco che il Signore mi ha concesso di vedere persino la tua discendenza». 12 Giuseppe li spostò [fuori] da mezzo delle sue ginocchia e [allontanatosi] si prostrò con la faccia a terra. 13 Giuseppe li prese tutti e due, Efràim con la sua destra, alla sinistra di Israele, e Menashè con la sua sinistra, alla destra di Israele, e li avvicinò a lui. 14 Israele stese la sua mano destra e la pose sulla testa di Efràim [malgrado fosse] il più giovane e la sua [mano] sinistra sulla testa di Menashè, mise [consapevolmente] così le sue mani, anche se il primogenito era Menashè. 15 Egli benedisse Giuseppe e disse: «Il Signore, alla cui presenza hanno camminato i miei padri Abramo e Isacco, il Signore che è stato il mio pastore da quando esisto fino a oggi, 16 l’angelo che mi ha salvato da ogni male, benedica i [tuoi] fanciulli, e possa il mio nome essere ricordato su di loro insieme al nome dei miei padri Abramo e Isacco. Possano, in mezzo alla terra, diventare numerosi e prolifici come i pesci».
| Sefer Bereshìt |
| vv. 48, 10 - 48, 16 |
Voce di Moise Levy |
“Egli benedisse Yosèf dicendo…” (Bereshìt 48,15). Ci si domanda quale possa essere la benedizione di Yosèf quando in realtà egli non viene benedetto bensì i suoi due figli Efraim e Menashè. Lo Shelà ha - Kadòsh risponde a questa domanda dicendo che non c’è berachà - benedizione più grande per un genitore che i suoi figli siano buoni e dotati di grandi qualità. “Benedica i tuoi figli, e possa il mio nome essere ricordato su di loro insieme al nome dei miei padri ...”. Questa è automaticamente la berachà più grande che Yosèf potesse ricevere per sé stesso.
| Tallit e Tefillin: | 7.10 |
| Hanetz HaChama: | 8.03 |
| Termine lettura Shema: | 9.37 |
| Mincha Ghedola: | 12.46 |
| Tramonto: | 16.47 |
| Tre stelle: | 17.28 |
| Scansione mensile: | |
| salmi 49 - 54 | |
AUDIO | |
| Scansione annuale: cap. 38, 9 |
| Un non ebreo che abbia cucinato di Shabbàt per un malato |
POSITIVA 246 Norme da seguire quando vi sia una lite tra un querelante e un querelato
In ogni caso di colpa… in cui una persona possa dire: «È lui!»(Shemòt 22, 8) [58].