La Torà del giorno: Vayiggàsh (6)

28 [Giacobbe] aveva mandato davanti a sé Giuda da Giuseppe, così che gli potesse mostrare in anticipo [come prendere sede a] Gòshen, e arrivarono al paese di Gòshen. 29 Giuseppe attaccò [personalmente] il proprio carro e salì a Gòshen per incontrare suo padre, gli si presentò, gli si gettò al collo e pianse a lungo [stretto] al suo collo. 30 Israele disse a Giuseppe : «Dopo aver potuto vedere [di nuovo] il tuo viso, ora posso anche morire, perché tu sei ancora vivo».

31 Giuseppe disse ai suoi fratelli e ai familiari di suo padre: «Voglio salire a parlare al faraone e annunciargli che i miei fratelli e la famiglia di mio padre sono venuti da me; 32 [gli dirò che] gli uomini sono dei pastori perché hanno sempre trattato bestiame e hanno portato con sé i loro greggi, le loro mandrie e tutto ciò che possiedono. 33 Quando il faraone vi manderà a chiamare e vi chiederà: “Qual è la vostra attività?" 34 voi direte: “Dalla nostra tenera età sino a ora i tuoi servi sono stati uomini [proprietari] di bestiame, sia noi che i nostri padri", in modo che potrete risiedere nel [fertile e periferico] paese di Gòshen perché tutti i pastori di greggi sono un abominio per l’Egitto».

47 1 Giuseppe andò quindi a informare il faraone e disse: «Mio padre, i miei fratelli, il loro gregge e le loro mandrie, con tutti i loro beni, sono venuti dal paese di Canàan e ora si trovano nel paese di Gòshen». 2 Egli prese alcuni tra i suoi fratelli, cinque uomini, e li presentò al faraone. 3 Il faraone disse ai suoi fratelli: «Qual è la vostra attività?» ed essi risposero al faraone: «I tuoi servi sono pastori di gregge, sia noi che i nostri padri». 4 Dissero [ancora] al faraone: «Siamo venuti per risiedere temporaneamente in questo paese, perché per il gregge dei tuoi servi non c’è più pascolo, in quanto nel paese di Canàan la carestia è grave. Pertanto, sia permesso ai tuoi servi di risiedere nel paese di Gòshen». 5 Il faraone parlò a Giuseppe dicendo: «Tuo padre e i tuoi fratelli sono venuti da me; 6 la terra d’Egitto è davanti a te: fa’ risiedere tuo padre e i tuoi fratelli nella parte migliore del paese; si stabiliscano pure nel paese di Gòshen. Se sei al corrente che tra di loro vi siano persone veramente capaci, puoi metterle come sovrintendenti per [le greggi] che possiedo».

7 Giuseppe fece quindi venire suo padre Giacobbe e lo presentò al faraone; Giacobbe [in segno di saluto] benedisse il faraone. 8 Il faraone disse a Giacobbe: «Quanti sono gli anni della tua vita?». 9 Giacobbe disse al faraone: «Gli anni del mio peregrinare [come straniero] sono centotrenta (130); sono stati pochi e difficili gli anni della mia vita, senza raggiungere [per bontà] gli anni della vita dei miei padri, durante la loro vita nomade». 10 Giacobbe benedisse il faraone e uscì dalla presenza del faraone.

La Torà cantata
Sefer Bereshìt
vv. 46, 28 - 47, 10

Voce di Moise Levy
Commento del giorno sulla Torà

E questo il primogenito, posa la destra sul suo capo (Bereshìt 47, 18). Il Grande commentatore italiano Rabbì Ovadià Sforno commenta questo verso dicendo che l’imposizione della mano dirige l’anima su ciò su cui si posa, come nel caso in cui è scritto: Pose su di lui le mani (Bemìdbar 27, 23). E siccome la forza della destra è superiore alla forza della sinistra, è più efficace l’imporre la destra sul lato destro che imporre la sinistra sul lato sinistro.

Venerdì 6 Tevet 5786 - 26 Dicembre 2025
Tallit e Tefillin: 7.09
Hanetz HaChama: 8.02
Termine lettura Shema: 9.36
Mincha Ghedola: 12.45
Accensione delle candele: 16.27
Fine Shabbat o Yom Tov: Sabato 27-12-2025 alle 17.33
Tehillim del giorno
Scansione mensile:
salmi 35 - 38

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AUDIO
Kitzur Shulchan Aruch del giorno
Scansione annuale: cap. 36, 11
Durata della salatura 

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Le Mitzvot del giorno

NEGATIVA 236 Non prestare del denaro a un ebreo chiedendo interessi

Non richiederai interesse al tuo fratello per del denaro

(Devarìm 23, 20) [572].