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RACCONTO DI SHABBÀT


       ĆėĆĘčĠę  Ď  ĎĘĘĠ  ĆėĠ      notte, dove però mi fu risposto
        †‹  ‹‘”‰‹‘  ƒŽÖ           …Š‡ Ž¿ ‘ …ǯ‡”ƒ •’ƒœ‹‘ ’‡” ‡Ǥ
                                  «Dove passerai la notte?», mi
            ƒ„„¿   Ž‹Šƒ—   —’‹ƒǡ
            ƒ—–‘”‡  †‡Ž  Ž‹„”‘  DzLev   domandò il Chafetz Chaijm.
       Elihaudzǡ  ”ƒ……‘–Ö  †‹     Ǽ   …ƒ•ƒ  ‹ƒ  …ǯ°  —ƒ  •‘ƥ––ƒǡ   ENTRATA 18:00 – USCITA 19:00  (ROMA)
      ƒ˜‡”  ‹…‘–”ƒ–‘  —ƒ ˜‘Ž–ƒ  —   se vuoi puoi dormire lì questa
      ‡„”‡‘  ’‹‡‘  †‹  ƒ‘”‡  ’‡”  Žƒ   sera», concluse lo  Tzaddiq.
       ‘”ƒŠ ‡ ’‡” …‘Ž‘”‘ …Š‡ •‹ ‘…Ǧ  Egli mi preparò quindi un co-
      …—’ƒ‘  †‹  •–—†‹ƒ”ŽƒǤ   —‡•–‘   ‘†‘ Ž‡––‘ ‹ •‘ƥ––ƒǡ ‡ǡ ‹–‘”-
      ‡„”‡‘ǡ ƒ ˆ”‘–‡ †‡ŽŽ‡ †‘ƒǦ  no alla mezzanotte, mi accorsi
      †‡  †‡Ž  ”ƒ„„‹‘ǡ  ‰Ž‹  ”ƒ……‘–Ö   che la porta si aprì lentamen-
      “—ƒŽ‡ ˆ‘••‡ Žǯ‘”‹‰‹‡ †‹ — …‘•¿   te nel buio: capiì subito che il
      ’”‘ˆ‘†‘ ƒ‘”‡Ǥ              Šƒˆ‡–œ  Šƒ‹Œǡ ƒŽŽǯ‡’‘…ƒ ‰‹
      “Da giovane Ȃ †‹••‡ Žǯ‡„”‡‘ Ȃ   anziano, era entrato per veri-
      feci un viaggio presso Radin,   Ƥ…ƒ”‡  •‡  ‡ŽŽƒ  •–ƒœƒ  ˆƒ…‡••‡
      ‹   ‘Ž‘‹ƒǡ  ƒŽ  Ƥ‡  †‹  ‡–”ƒ”‡   o meno freddo. Quando si ac-
      a far parte della  Yeshivà del   corse che la temperatura era
      Chafetz Chaim. Superai facil-  ‡ơ‡––‹˜ƒ‡–‡ ‘Ž–‘ „ƒ••ƒǡ •‹
      ‡–‡ Žǯ‡•ƒ‡ †‹ ƒ‹••‹‘‡   tolse il cappotto di dosso e mi
      ƒŽŽƒ  ‡•Š‹˜ǡ ƒ ƒŽŽƒ Ƥ‡ ‘   coprì mentre io stavo ancora
      fui accettato come studente in   dormendo. Quella coperta  –
      “—ƒ–‘ǡ  ƒŽŽǯ‡’‘…ƒǡ  ƒ˜‡˜‘  —ƒ   †‹••‡  Žǯ‡„”‡‘  ƒ   ƒ„„¿   Ž‹Šƒ—
      mentalità non precisamente    —’‹ƒ  Ȃ –—––ǯ‘‰‰‹ ƒ…‘”ƒ ‹
      “ortodossa”, che mi portò ad   riscalda…»dzǤ
      essere allontanato dalla stes-
      •ƒǤ  ˜‡†‘ ’‡”•‘ ƒ…Š‡ Žǯ—Ž–‹-
      mo treno in partenza da Ra-
      din, chiesi il permesso di dor-
      mire nella  Yeshivà per quella                          43
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