Page 33 - SHABBOS ILLUMINATED 01
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Interruzione tra il kiddùsh e il pasto
Il Rema scrive che si deve mangiare nello stesso posto dove si è
recitato il kiddùsh, immediatamente dopo di esso. La Mishnà Berurà
spiega che non si deve fare neppure la minima interruzione tra il
kiddùsh e il pasto.
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Coprire il pane per il kiddùsh dello Shabbàt mattina
Quando si recita il kiddùsh le challòt devono rimanere coperte.
Tuttavia, Rav Shelomò Zalman Auerbach ha stabilito che, quando si fa
il kiddùsh dello Shabbàt mattina, coloro che non berranno il vino non
hanno l’obbligo di coprire i propri dolci. Vi sono tre motivi per coprire
il pane, ma nel loro caso non trova applicazione nessuno di essi.
Il primo motivo è che non bisogna “offendere” la challà perché la
benedizione su di essa dovrebbe avere la precedenza rispetto alla
benedizione sul vino, mentre nel kiddùsh si segue l’ordine opposto. In
questo caso, quelle persone non berranno il vino.
Il secondo motivo è in memoria della manna, che nel deserto era
protetta da due strati di rugiada. Anche le challòt sono normalmente
messe tra due panni, la tovaglia sottostante e il panno di copertura
sopra di esse. Ciò però vale solo per i due pani del pasto, le challòt
che, anch’esse, sono due in memoria della doppia porzione di manna
che cadeva alla vigilia dello Shabbàt.
La terza ragione è che le challòt saranno scoperte soltanto dopo il
kiddùsh, per sottolineare il fatto che il pasto è in onore dello Shabbàt.
Questo però avviene soltanto al venerdì sera, quando il kiddùsh
comprende anche la benedizione in onore dello Shabbàt. Invece, il
kiddùsh dello Shabbàt mattina è composto solo da una benedizione,
quella sul vino, e quindi non trova applicazione neppure il terzo
motivo.
Norme per il Kiddùsh - Pag. 33