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16 Halachà Illustrata - Libro 2 - Hilchòt berachòt
Ricordare il Nome del Signore e la Sua sovranità
Og
ni benedizione inizia con la menzione del Nome del Signore Barùch attà H.
Elokénu~Sii Tu benedetto, Eterno nostro Signore e la Sua sovranità sull’universo mélech
haolàm~Re del mondo . I nostri Maestri hanno detto: «Una benedizione nella quale
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non vengano menzionati il Nome del Signore e la Sua sovranità non può considerarsi
una benedizione».
Il
motivo per cui si recita la benedizione è specificato nella seconda parte di essa
come ashèr kiddeshànu bemitzvotàv vetzivvànu al netilàt yadàim~che ci ha consacrato
con i Suoi precetti e ci ha prescritto di fare l’abluzione delle mani, oppure hamotzy léchem
min hahàretz~che fa uscire il pane dalla terra, e così via.
uando si legge o recita per motivo di studio la formulazione delle benedizioni o
Q
se ne trascrive la fonetica si usa aver cura di modificare leggermente ogni parola che
corrisponde al Nome del Signore per rispettarne la sacralità e non farlo pronunciare
invano. Chi, invece, recita la benedizione come prescrizione deve pronunciare il Nome
del Signore nel modo corretto.
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Per rispetto della sacralità del Nome del Signore, quando le parole delle benedizioni e preghiere vengono traslit-
terate è utilizzata la forma modificata H. Elokénu e Elokài al posto della vera pronuncia in ebraico. Nel momento
in cui una persona si trova a recitare una benedizione per qualche occasione, essa dovrà pronunciare il Nome del
Signore nel modo corretto.